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Da «il Covid non esiste» a «non sono una cavia»: i deliri social dei due No vax arrestati a Brescia

01 Maggio 2021 - 16:42 Fabio Giuffrida
Sono accusati di terrorismo. Sui social se la prendevano con tutti (condividendo diverse fake news): dal ministro Speranza ai migranti

Si chiamano Paolo Pluda, 52 anni di Brescia, e Nicola Zanardelli, 51 anni di Monticelli Brusati (Brescia). I due, appartenenti alla galassia No Vax, sono stati arrestati oggi, 1 maggio, con l’accusa di terrorismo. Secondo l’accusa, avrebbero organizzato l’attentato incendiario (con tanto di lancio di due molotov), lo scorso 3 aprile, ai danni del centro tamponi e vaccini di via Morelli a Brescia con lo scopo di «bloccare e sabotare la campagna vaccinale in corso». Pluda e Zanardelli pubblicavano ogni giorno decine e decine di post sui propri profili social. Quasi tutti sul Covid, contro il governo, contro i vaccini, contro una presunta dittatura sanitaria. Era diventata un’ossessione.

Cosa scrivevano sui social

Pluda, ad esempio, il giorno dell’attentato, lo scorso 3 aprile, scriveva sul suo profilo Facebook: «Se vogliamo distruggere il nemico dobbiamo usare la stessa arma “la paura” e la loro paura è la nostra unione. Non ci sono altre soluzioni».

In occasione di una manifestazione No vax, organizzata in centro a Verona il 27 febbraio scorso, Pluda si presentava con il cartello «Stop dittatura sanitaria e finanziaria, cittadini liberi», come si vede nella foto copertina pubblicata sul suo profilo Facebook. E ancora – si legge – «non mi vaccino, non sono una cavia, basta restrizioni inutili, basta prese per il cu*o, è ora di tornare a vivere». Pluda non risparmia nessuno: ce l’ha con i giornalisti, con l’uso della moneta elettronica e persino con i migranti: «I 35 euro al giorno invece di darli ai migranti dateli alle attività che state facendo fallire».

Nicola Zanardelli, sempre su Facebook, invocava addirittura l’arresto del ministro della Salute Roberto Speranza «per strage». In due post differenti, pubblicati sui social, Zanardelli sosteneva senza mezzi termini che la «pandemia non esiste e che il vaccino è una incul*ta». Non solo. Secondo lui, il «genocidio di Bergamo» è riconducibile a «una influenza stagionale spacciata per pandemia».

Ciliegina sulla torta, la solita fake news sul professor Matteo Bassetti, coordinatore del dipartimento di Malattie infettive e primario del Policlinico San Martino di Genova che avrebbe finto di vaccinarsi contro il Covid-19, una accusa ricorrente nell’ambito della narrativa No vax e già smentita in passato da Open.

Foto in copertina da FACEBOOK

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