Il rifiuto della ragazza, la presunta violenza di gruppo, le tre foto agli atti: ecco i dettagli dei pm dietro il caso Grillo – Le carte
La procura di Tempio Pausania ha depositato un nuovo avviso di conclusione delle indagini nei confronti di Ciro Grillo e dei suoi amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Tutti e quattro sono indagati in concorso per violenza sessuale e stupro di gruppo, aggravato dall’uso di sostanze alcoliche. I pm scrivono che i quattro hanno costretto o comunque indotto con la violenza la 19enne Silvia, nome di fantasia usato per proteggere l’identità della ragazza, a subire atti di natura sessuale, «abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica dovuta all’assunzione di alcol». Nel secondo avviso di chiusura delle indagini, gli inquirenti distinguono le singole responsabilità dei quattro. In particolare Corsiglia è accusato di avere in un primo momento tentato di violentare Silvia dopo averle chiesto di accompagnarlo a prendere delle coperte in una stanza della casa di Porto Cervo in uso ai quattro ragazzi. L’avrebbe scaraventata sul letto e baciata sulla bocca, poi avrebbe cercato di possederla mettendosi sopra di lei, ma la giovane sarebbe riuscita a divincolarsi e a uscire della stanza.
Il rapporto tra Corsiglia e Silvia
Successivamente, in un’altra stanza «priva di porta», Corsiglia si sarebbe infilato nel letto in cui Silvia era andata a coricarsi. L’avrebbe afferrata per i capelli e costretta a subire un rapporto orale. Poi l’avrebbe messa in posizione supina, le avrebbe sfilato l’intimo e l’avrebbe costretta a un rapporto sessuale. In questo frangente Grillo, Capitta e Lauria sarebbero entrati e usciti dalla stanza «ridendo tra loro e ostruendo il passaggio». I tre avrebbero quindi fisicamente impedito a Silvia, che era riuscita a divincolarsi una seconda volta, di uscire anche da quella stanza. Corsiglia a quel punto l’avrebbe raggiunta e spinta nel box doccia del bagno di fronte, per costringerla a subire un altro rapporto sessuale mentre gli altri tre commentavano fra di loro.
La seconda presunta violenza di gruppo
Si passa poi alla seconda presunta violenza di gruppo. Scrivono sempre i pm che Grillo, Capitta e Lauria avrebbero forzato Silvia a bere della vodka, afferrandola per i capelli e tirandole indietro la testa. Nel farlo avrebbero continuato ad approfittare delle «condizioni di inferiorità fisica e psichica» della ragazza, reduce dalla notte trascorsa al Billionarie e dalle violenze già subite da Corsiglia. Attorno ormai alle 9 del mattino, i tre ragazzi avrebbero costretto o comunque indotto la 19enne a compiere e subire ripetuti atti sessuali, orali e vaginali, «contestualmente e con ciascuno di loro».
Le tre foto agli atti
Grillo, Capitta e Lauria sono accusati di violenza sessuale di gruppo anche ai danni di Roberta, l’amica di Silvia. In particolare il figlio del fondatore del M5s avrebbe «appoggiato i propri genitali» sulla testa della ragazza alla presenza di Lauria, mentre Capitta scattava una foto. Roberta, anche questo un nome di fantasia per tutelare la vittima, era «in stato di incoscienza perché addormentata» e veniva «costretta a subire tale atto sessuale». Agli atti sono state allegate in particolare tre fotografie, di cui inizialmente non si conosceva la responsabilità riguardo le singole condotte. Gli interrogatori di tutti e quattro i ragazzi, richiesti dai difensori e avvenuti nel corso degli ultimi 15 giorni, invece, hanno reso possibile modificare il capo d’accusa in questione con il nuovo avviso di chiusura delle indagini notificato oggi, come riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos.
Leggi anche:
- Fedez sul video di Grillo: «Ha detto cose terribili e aberranti, non esiste giustificazione»
- Caso Grillo, la Procura modifica un capo di imputazione. Confermata la violenza sessuale di gruppo
- Caso Grillo, il verbale shock della ragazza: «Ho detto alla mia amica che ero stata violentata. Volevo andare via, ma lei ha fatto spallucce»
- Caso Grillo, tra i conoscenti di Ciro: «Il video? Coi telefoni gira tutto». Il figlio di Beppe: «Parleranno i fatti»
- Altri guai per Ciro Grillo e i suoi amici: i pm valutano anche l’accusa di revenge porn