Coronavirus, il Regno Unito offrirà agli under 40 un’alternativa ad AstraZeneca. In Giappone scatta il lockdown soft per salvare le Olimpiadi
REGNO UNITO
Cambia ancora la campagna vaccinale nel Regno Unito: alternativa ad AstraZeneca per gli under 40
Da Londra arrivano nuove raccomandazioni sul vaccino di AstraZeneca. Il Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI), organismo scientifico che consiglia e assiste l’esecutivo guidato da Boris Johnson sulla campagna vaccinale, ha deciso di offrire alle persone sotto i 40 anni un vaccino diverso da quello prodotto dalla casa farmaceutica anglo-svedese. Secondo i dati aggiornati nel Regno Unito sono stati registrati non più di 242 casi di trombosi rara su 28,5 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca, ma la percentuale appare leggermente più elevata fra i più giovani. «Poiché i tassi di infezione da Covid-19 continuano a essere sotto controllo, stiamo raccomandando che agli adulti di età compresa tra 18 e 39 anni, senza particolari condizioni di salute, venga offerta un’alternativa al vaccino Oxford-AstraZeneca, se disponibile, e se non causa ritardi nell’avere il vaccino», ha dichiarato Wei Shen Lim, professore presso il JCVI.
May 7, 2021
GIAPPONE
Lockdown soft in buona parte del Giappone per salvare le Olimpiadi
Il governo giapponese ha intenzione di prolungare lo stato di emergenza innanzitutto per le città di Tokyo e Osaka almeno fino al 31 maggio. Il provvedimento comporterà una sorta di lockdown soft per buona parte del Paese, comprendendo anche le prefetture di Aichi, Kyoto e Fukuoka, nel tentativo di arginare la ripresa di contagi e decessi in vista delle Olimpiadi estive. Il ministro per l’emergenza sanitaria Yasutoshi Nishimura ha sollevato preoccupazione per: «la situazione particolarmente critica delle strutture ospedaliere a Osaka», aggiungendo che: «a Tokyo la pressione sugli ospedali potrebbe diventare critica nelle prossime due settimane».
Le restrizioni in Giappone non impongono obblighi, ma inviti a bar e ristoranti ad anticipare le chiusure alle 20 in cambio di incentivi economici. I grandi centri commerciali restano chiusi, mentre per le manifestazioni sportive viene ridotto l’accesso al pubblico a non oltre 5 mila spettator
INDIA
La carenza di dosi rallenta le vaccinazioni in India
Il ritmo delle vaccinazioni in India registra un drastico calo mentre il Paese continua ad affrontare l’ondata di contagi e decessi. Nelle ultime 24 ore secondo il ministero della Salute indiano, i contagi giornalieri di Coronavirus sono stati 414.188 mentre le vittime sono state 3.915. Un nuovo picco mai registrato finora in un singolo Paese. Dopo alcuni giorni dalla ripartenza del piano di vaccinazione nazionale di massa, in India sono state somministrate circa due milioni di dosi, a differenza dei 3,5 milioni che venivano somministrate a marzo. Un rallentamento legato alla scarsa disponibilità di vaccini a partire da quelli prodotte internamente, nonostante il blocco delle esportazioni imposto dal governo Modi.
A complicare l’andamento del piano nazionale è poi la concessione da parte del governo centrale all’acquisto diretto da parte dei singoli governi statali, ora in concorrenza tra loro. Finora, riporta il New York Times, è stato vaccinato circa il 3% della popolazione indiana, mentre il 9,2% ha ricevuto almeno una dose. Di questo passo, secondo gli esperti, diventa più improbabile raggiungere l’obiettivo governativo di vaccinare 300 milioni di persone entro agosto.
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