Covid, Crisanti: «La letalità è in calo significativo, è l’effetto dei vaccini. Ma sulle riaperture bisognava aspettare 2 o 3 settimane»
«Anche in Italia siamo di fronte a una diminuzione significativa della letalità legata al Covid che certamente è da attribuire alle vaccinazioni fatte nelle Rsa e tra gli anziani». Il virologo Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’università di Padova, non ha alcun dubbio: «Sicuramente la dinamica dei decessi riflette l’effetto delle vaccinazioni». Nel corso di un intervento alla trasmissione di Rai 3 Agorà, dichiara: «Che il vaccino stia funzionando non ci sono dubbi. Dobbiamo soltanto cercare di vaccinare più persone possibili, facendo correre loro meno rischi possibili».
Riaperture «premature»
Quella a cui stiamo assistendo è una «corsa tra la vaccinazione e il virus». Quanto alle riaperture del governo anticipate al 26 aprile, il virologo è critico: «È ancora troppo presto per valutare gli effetti» sull’andamento dell’epidemia in Italia. «Ma penso che, se avessimo aspettato un paio di settimane in più – non mesi, ma solo 2 o 3 settimane – probabilmente la dinamica sarebbe stata più favorevole, e si sarebbe arrivati a una situazione di sicurezza», sottolinea Crisanti. «Noi dobbiamo guardare i dati di Israele o dell’Inghilterra, che ci dicono che con il vaccino se ne può uscire – spiega il virologo -. Perché far correre un rischio inutile a persone fragili per non aspettare 2 o 3 settimane?».
Il coprifuoco «contribuisce a tenere sotto controllo l’Rt»
«Il virus si trasmette alle 8 di mattina così come alle 10 o alle 11 di sera». Ma dal momento che «più ci si incontra e più aumenta la probabilità di trasmissione, con lo strumento del coprifuoco si dà un piccolo contributo al controllo dell’indice Rt». «Capisco le difficoltà di comprendere il problema del coprifuoco – ammette Crisanti – ma la trasmissione è esclusivamente un problema di probabilità: più ci si incontra e più aumenta la probabilità di trasmissione». Dunque, ne consegue che tutti gli impatti positivi sull’Rt, «anche minimi», dovuti alle varie restrizioni, «se sommati insieme ci aiutano a uscire da questa situazione prima possibile». Conclude il virologo: «Ogni azione conta. Conta indossare la mascherina, conta sicuramente la probabilità di incontrarsi in condizioni non protette per più ore, conta il distanziamento, conta l’evitare gli assembramenti».
Leggi anche:
- Covid, Italia in giallo. Il governo accelera sulla ripartenza: coprifuoco alle 24, consumazione nei bar, niente quarantena per arrivi dall’Ue
- I numeri in chiaro, Maga (Cnr): «Se si vaccina e si rispettano le regole possiamo evitare il disastro dello scorso autunno» – L’intervista
- Coronavirus, 139 vittime e 103 ingressi in terapia intensiva nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività sale al 3,7%
- Covid, Gelmini: «Presto una data per la ripartenza di sport e matrimoni. Siamo ottimisti ma servono ancora precauzioni e cautela»
- L’indice Rt sotto processo, il fisico Battiston insiste: «Da solo è fuorviante, rischiamo zone rosse senza necessità. Ma oggi non è mai stato così basso da luglio 2020»