Riaperture e coprifuoco, le ipotesi da lunedì dopo lo stop di Draghi. Nuove regole da oggi per le zone rosse: come cambia la mappa
Mario Draghi è inamovibile. Malgrado il pressing interno di Forza Italia, Lega e Italia Viva, che hanno chiesto di anticipare lo slittamento del coprifuoco e di alcune riaperture, il presidente del Consiglio decide di seguire la linea maestra della «prudenza» e della «progressività» dell’allentamento delle misure, già anticipata in occasione delle prime riaperture dello scorso 26 aprile. Una linea prediletta anche dal ministero della Salute e dal Cts che, in vista del monitoraggio dell’Iss di venerdì 14, attendono di avere una visione più complessiva dell’impatto sull’andamento dell’epidemia di Coronavirus dopo le prime riaperture. Le decisioni relative allo slittamento del coprifuoco e sulle ulteriori riaperture verrà affrontata a partire da lunedì 17, proprio sulla base dei dati epidemiologici consolidati. E su questo, il presidente Draghi non intende transigere.
Lo slittamento del coprifuoco alle 23
Se i dati lo consentiranno, il coprifuoco potrebbe slittare dalle 22 alle 23 da lunedì 24 maggio, anche se diverse forze politiche richiedono di fissarlo a mezzanotte, se non eliminarlo del tutto. Ma quest’ultima resta un’ipotesi remota, al momento, data propria la volontà di perseguire la progressività dell’allentamento delle misure. Non è detto infatti che, con l’andar del tempo, dati epidemiologici permettendo, nelle prossime settimane la misura del coprifuoco possa essere sempre più ridotta. Ma per ora questa resta solo un’ipotesi remota, anche per evitare l’idea del «liberi tutti» che porterebbe a un nuovo aumento dei casi, vanificando gli sforzi fatti sinora. E poi certo, c’è la campagna vaccinale in corso che aiuterà sempre più a smorzare contagi e ospedalizzazioni.
Le possibili riaperture anticipate: centri commerciali, cerimonie, palestre e piscine
Le Regioni, oltre al posticipo del coprifuoco, chiedono anche l’anticipo di diverse riaperture. E su queste, il governo potrebbe invece dare il via libera, sebbene in anticipo rispetto al cronoprogramma inizialmente previsto. Tra le possibili riaperture anticipate ci potrebbero essere quelle dei centri commerciali nei fine settimana (ipoteticamente dal 22 maggio), così come il possibile via libera per la ripartenza delle feste di nozze e di altre cerimonie (ipoteticamente dal 12 o 19 giugno) e quella della riapertura anticipata di palestre e piscine (attualmente prevista per il 1 giugno, ma potrebbe essere anticipata nelle ultime due settimane di maggio).
I nuovi parametri per i colori delle Regioni
A ciò si aggiunge il fatto che lo schema di suddivisione in fasce di colore resterà invariato. A cambiare sarà il peso dei diversi parametri utilizzati per definire il livello di rischio e, conseguentemente, delle restrizioni. Le nuove “linee guida” prevederebbero un minore peso dell’indice Rt, dando invece maggior valore all’incidenza dei casi settimanali ogni 100 mila abitanti e al tasso di occupazione ospedaliera dei pazienti Covid.
I possibili nuovi colori delle Regioni dal 17 maggio
Dal 17 maggio l’Italia dovrebbe finire pressoché tutta in zona gialla. Le uniche tre regioni che rischiano la zona arancione sarebbero Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna. Ma con la ricalibrazione del peso dei differenti parametri Sicilia e Sardegna potrebbero passare, anche loro, in zona gialla. L’unica regione a rimanere in zona arancione potrebbe essere la sola Valle D’Aosta.
Foto in copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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