Bassetti, messaggio a Galli: «La tv è una droga, anche per chi non lo dice. Tra un mese via le mascherine all’aperto»
Botta e risposta a distanza tra Matteo Bassetti e Massimo Galli, due dei principali esperti divenuti volti noti della tv nel dibattito sulla pandemia di Coronavirus in Italia. Spesso in contrasto tra loro sulle misure da adottare per frenare i contagi, dopo la decisione di “entrare in silenzio stampa” annunciata nei giorni scorsi dal primario del Sacco di Milano, Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive al San Martino di Genova, ha punzecchiato il collega in maniera implicita ma non troppo. «Io ho detto che chi va in televisione lo fa perché gli piace. Piace a tutti quelli che la fanno, anche se dicono il contrario. E in questo senso è una droga», ha dichiarato il primario del San Martino intervenendo a Un giorno da pecora su Radio1. «Finché ci sarà il virus la gente preferisce ascoltare chi è competente – ha proseguito Bassetti -. Noi andiamo in tv per parlare di pandemia, se bisogna parlare d’altro, meglio stare a casa». E ancora: «Prima o poi spariremo anche noi virologi e infettivologi. Speriamo presto, perché vorrà dire che sarà finita la pandemia».
May 13, 2021
Bassetti: «Da metà giugno in poi all’aperto penso che le mascherine vadano tolte»
Discutendo invece dei dati epidemiologici, Bassetti appare ottimista, osservando come le curve stiano «scendendo rapidamente: 100 persone che in un giorno lasciano la terapia intensiva sono molte». «Con luglio e agosto credo che le cose andranno veramente bene – ha aggiunto -, e penso che a settembre-ottobre la partita sarà finita». Bassetti, poi, si dice in sintonia con il pensiero del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che nei giorni scorsi aveva ipotizzato che non appena «saranno raggiunti i 30 milioni di vaccinati, almeno con una dose», sarà possibile ipotizzare di poter tornare a passeggiare senza mascherine all’aperto. E Bassetti conferma: «Da metà giugno in poi all’aperto penso che le mascherine vadano tolte».
Foto in copertina: ANSA/LUCA ZENNARO
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