Vaccini a cassieri dei supermercati, camionisti e operatori delle mense: arriva il piano del governo per i lavoratori essenziali
Dopo cinque mesi e mezzo di campagna vaccinale anti Covid, c’è il documento che si preoccupa dei lavoratori che non si sono mai fermati nel corso della prima e della seconda ondata di pandemia. Il provvedimento concepito dall’esecutivo contiene le indicazioni per la vaccinazione nei luoghi di lavoro e ha lo scopo di individuare quali categorie di lavoratori hanno diritto a ricevere il vaccino in via prioritaria. Corsia preferenziale sarà data a tutte quelle professioni essenziali i cui settori di impiego non hanno mai abbassato la saracinesca. Solo per fare qualche esempio, si parla dei cassieri dei supermercati, dei lavoratori impiegati nella distribuzione alimentare, dei trasportatori, degli operatori della ristorazione come gli addetti alle mense.
A confermarlo è anche il ministro del Lavoro: «Si inizia da coloro che in questi mesi di emergenza sanitaria hanno contribuito a non far fermare il Paese nei settori essenziali – dice Andrea Orlando – dai lavoratori del commercio al dettaglio e della grande distribuzione nel settore alimentare, agli addetti ai trasporti, dai lavoratori della ristorazione ai servizi alla persona». Tutto è pronto, stando alle parole del ministro. Il documento è stato già trasmesso alle Regioni nella giornata di oggi e dunque nelle prossime settimane sarà possibile procedere con la campagna vaccinale sui luoghi di lavoro, in base ai profili ai quali è stata assegnata priorità e, come al solito, facendo i conti con il numero delle dosi disponibili.
Questa nuova fase di campagna vaccinale dedicata ai lavoratori dei settori essenziali andrà ad affiancarsi a quella avviata gli ultimi giorni di dicembre dello scorso anno e si prefigge lo scopo di «offrire uno strumento in più e regole per la sicurezza dei lavoratori. La ripartenza del Paese corre se garantiamo anche ai lavoratori una protezione dal virus, mettendoli in sicurezza», sono le parole di Orlando. Il ministro sottolinea poi che ci sono già state molte adesioni da parte di aziende, imprese e attività del settore privato, il che «dimostra che dai lavoratori e dagli imprenditori può arrivare un importante contributo per raggiungere gli obiettivi della campagna vaccinale».
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