Ocasio-Cortez attacca Israele: «Gli Stati di apartheid non sono democrazie». E dopo il tweet scoppia la polemica
A margine delle chiamate di ieri, 15 maggio, tra il presidente statunitense Joe Biden e i leader di Israele e Autorità Nazionale Palestinese, la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez è intervenuta sulla escalation con un tweet. «Gli stati di apartheid – ha detto riferendosi a Israele- non sono democrazie». La posizione ha scatenato numerosi commenti a favore e contro la deputata, che già in passato aveva espresso preoccupazione per le condizioni di vita delle popolazioni di Striscia di Gaza e West Bank e che ora torna a parlare a fronte delle oltre 170 vittime registrate in 7 giorni di scontri.
May 15, 2021
«Ci piacerebbe che ti unissi al nostro appello per boicottare e sanzionare Israele», ha commentato il profilo ufficiale del Bds Movement, il movimento che invita i Paesi a «boicottare, disinvestire e sanzionare» Israele. A sostegno della deputata sono arrivati anche giornalisti come Adam Smith del britannico Independent: «Bombardare i reporter non è democratico», ha scritto, riferendosi alla distruzione di diversi edifici a Gaza che ospitavano redazioni giornalistiche. Ieri l’aviazione israeliana ha distrutto la sete della Associated Press e di Al Jazeera.
May 15, 2021
La presa di posizione radicale ha però suscitato reazioni avverse tra chi invece sostiene la legittimità delle azioni di Israele. La giornalista del The Jerusalem Post, Emily Schrader, ha postato un video del 2018 nel quale si vede una giornalista domandare a Ocasio-Cortez cosa intenda per «occupazione della Palestina», e dove lei risponde «non sono un’esperta di geopolitica». La clip di pochi secondi è stata però montata ad arte: nell’intervista completa, la deputata – pur dicendo effettivamente quella frase – dedica molto più tempo alla risposta e all’analisi della questione.
May 15, 2021
Un fake che non è sfuggito agli altri utenti. Il ricercatore Omar Baddar, ex vice direttore dell’Arab American Institute, ha scritto: «Non ha bisogno di essere un’esperta per sapere che Israele è uno stato che fomenta l’apartheid, allo stesso modo in cui non c’è bisogno di essere un avvocato per sapere che uccidere sia illegale o un dottore per sapere che il cancro è una brutta cosa. E di certo -ha aggiunto – non serve essere un meccanico per capire che questa macchina non è più utilizzabile».
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