Coronavirus, Fauci: «Si può controllare ma non eliminare». In Giappone il 60% è contrario alle Olimpiadi
Sono arrivati a quota 162.738.904 i contagi da Coronavirus in tutto il mondo, mentre le vittime registrate legate al Covid sono 3.374.087 dall’inizio della pandemia. I Paesi più colpiti dall’infezione sono gli Usa, l’India e il Brasile. In quarta posizione – come primo Paese europeo ad aver registrato il peggior bilancio in termini di casi e decessi – c’è la Francia con 5.728.090 casi totali e 105.850 morti. L’Italia è all’ottavo posto con 4.153.374 casi totali e 124.063 vittime dichiarate legate al Covid.
USA
Fauci: «Possiamo solo continuare a vaccinare ogni anno»
«Non credo si possa eliminare il Covid. Possiamo controllarlo. Dovremo continuare a vaccinare con richiamo ogni anno o ogni anno e mezzo. Ma possiamo interrompere questa pandemia, possiamo ridurre le infezioni in modo che non sia più una minaccia pubblica». Queste le parole di Anthony Fauci a Che tempo che fa. L’immunologo americano ha ricordato che solo in un caso è stato eradicato un agente patogeno fino questo momento, vale a dire quello del vaiolo. Fauci ha poi spiegato che in ogni modo «bisogna evitare di dichiarare una vittoria prematura» sulla pandemia. «Non abbiamo ancora vinto questa battaglia. Ma a differenza dell’anno scorso – ha proseguito – ora abbiamo i vaccini. Se la maggior parte della popolazione sarà vaccinata riusciremo a ridurre le misure di sicurezza».
Quanto all’ipotesi di una ripresa improvvisa dell’epidemia da Covid con nuove impennate dei contagi che portino a nuove chiusure, Fauci ha spiegato: «C’è sempre questa possibilità se facciamo le cose che non dobbiamo fare. Ma se stiamo attenti e continuiamo a vaccinare e non togliamo le limitazioni fino a quando la stragrande maggioranza della popolazione sarà vaccinata, ne usciremo. Ma bisogna procedere a piccoli passi, non è qualcosa che si può spegnere come l’interruttore della luce». L’immunologo americano ha poi confermato che negli Stati Uniti insieme a Pfizer si sta lavorando a un vaccino in pillole: «Non è ancora una realtà, ma lo stiamo studiando».
GIAPPONE
Più del 60% della popolazione è contraria all’organizzazione dei Giochi olimpici
Mancano appena dieci alle Olimpiadi di Tokyo ma circa il 60% dei residenti si dice contrario all’organizzazione dei giochi. In un contesto in cui continuano a crescere i contagi da Coronavirus nel Paese e il piano vaccinale prosegue a rilento, per la gran parte dei giapponesi le Olimpiadi sono troppo rischiose. A metterlo nero su bianco è un sondaggio svolto in Giappone, secondo il quale il 59,7% degli intervistati ritiene che la manifestazione debba essere cancellata definitivamente, e il 25% invece è contrario a qualsiasi presenza degli spettatori.
L’esito del sondaggio è la cartina tornasole dello scetticismo diffuso tra la popolazione locale. Il Paese si trova nel mezzo della quarta ondata Covid, alle prese con la diffusione di numerose varianti del virus. Nonostante gli organizzatori abbiano già scelto di vietare l’ingresso agli spettatori dall’estero, la ricerca mostra come l’88% dei residenti locali siano molto preoccupati per l’afflusso degli atleti e del personale sportivo nella capitale, e dunque per potenziali rischi legati alla diffusione del virus. Per il momento, a meno di sorprese dell’ultim’ora, è fissata al 23 luglio la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. La data di inizio delle paralimpiadi è invece in programma per il 24 agosto.
Lo stato di emergenza a Tokyo e in altre 9 prefetture dell’arcipelago resterà in vigore fino al 31 maggio, ma è probabile che sarà prorogato. Nello stesso sondaggio si legge anche che l’85% degli intervistati giudica troppo lenta la campagna di vaccinazione del governo, e il 71,5% si dice critico sulla gestione dell’emergenza sanitaria in generale. Fino a questo momento l’immunizzazione ha coinvolto appena il 3% della popolazione (126 milioni di abitanti), percentuale molto al di sotto della media del 9% a livello mondiale, stando a quanto riportato da una ricerca dell’Università di Oxford. Il Giappone ha registrato 684.790 casi totali di Coronavirus e 11.524 vittime accertate dall’inizio della pandemia.
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