Violenza sulle donne, durante la pandemia le richieste di aiuto sono aumentate dell’80% – I dati Istat
Altri dati confermano quanto sia stato difficile per molte donne vivere tra le mura di casa durante la pandemia di Coronavirus. Secondo i dati pubblicati dall’Istat, l’Istituto italiano di statistica, nello studio «Le richieste di aiuto durante la pandemia», a partire da fine marzo 2020 (cioè in pieno lockdown) si è verificato un vero e proprio boom di richieste di aiuto: nel corso di tutto il 2020 le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019. Le richieste di aiuto via chat, inoltre, sono aumentate del 79%.
May 17, 2021
I dati confermano quella che era stata la rilevazione fatta da D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) nei centri antiviolenza aderenti alla rete. Come aveva spiegato a Open Sigrid Pisanu – responsabile del centro di Merano, in Alto Adige e consigliera della rete nazionale D.i.Re – in tutta Italia si era registrato un aumento del 74% delle richieste d’aiuto da parte delle donne già precedentemente in contatto con le associazioni rispetto alla media dell’anno precedente.
Picchi durante i lockdown di marzo, aprile e novembre 2020
I picchi si sono avuti ad aprile (+176,9% rispetto allo stesso mese del 2019), a maggio (+182,2% rispetto a maggio 2019) e in occasione del 25 novembre, la giornata in cui si ricorda la violenza contro le donne (anche grazie alla campagna mediatica). La violenza segnalata al 1522 è stata soprattutto fisica (47,9%), ma quasi tutte le donne hanno subito più di una forma di violenza, tra cui quella psicologica (50,5%).
Gli autori delle violenze
Le violenze riportate sono soprattutto opera di partner (57,1% nel 2020) ed ex partner (15,3%), ma quest’anno sono aumentate anche le violenze da parte dei familiari (genitori, figli, etc): nel 2020 si è registrato un 18,5% contro il 12,6% del 2019. C’entra la convivenza forzata? Per molte sì: come dice lo studio, tra le donne che si sono rivolte ai Centri nei primi 5 mesi del 2020, l’8,6% lo ha fatto proprio a causa di circostanze scatenate o indotte dall’emergenza dovuta al Covid-19, come ad esempio, appunto, «la convivenza forzata, la perdita del lavoro da parte dell’autore della violenza o della donna». Le regioni che presentano percentuali sopra la media sono il Lazio, il Veneto, la Sicilia, la Sardegna e la Lombardia.
Aumentate le richieste tra giovanissime
Rispetto agli anni precedenti, sono aumentate le richieste di aiuto delle giovanissime fino a 24 anni: nel 2020 sono state l’11,8% del totale, contro il 9,8% nel 2019. Peggiora anche il bilancio delle donne con più di 55 anni: 23,2% nel 2020, 18,9% nel 2019.
Immagine di copertina: Alex Ivashenko su Unsplash
Leggi anche:
- Martina Rossi morì per sfuggire a uno stupro: «nel disperato tentativo di scappare». Le motivazioni dei giudici che spazzano via l’ipotesi del suicidio
- «Tanta sofferenza ma ne è valsa la pena», Gessica Notaro mostra il viso dopo gli interventi – Il video
- La Convenzione di Istanbul compie 10 anni. Dallo strappo della Turchia al ritardo inglese, tutelare le donne è più difficile
- Un mese di violenze, soprusi e paura. La storia di una donna di Monza intrappolata dal revenge porn
- 160 appuntamenti per imparare a difendersi dalle molestie nei luoghi pubblici – Il video