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Svolta sull’omicidio di Willy, si rompe la difesa dei fratelli Bianchi. L’amico contro i testimoni: «Hanno mentito tutti»

19 Maggio 2021 - 14:20 Fabio Giuffrida
Francesco Belleggia denuncia Michele Cerquozzi, Omar Sahbani e Vittorio Tondinelli poiché avrebbero mentito ai carabinieri e ai magistrati su quella maledetta notte raccontando fatti non veri (e tirandolo in ballo ingiustamente, sostiene lui)

Mancano 20 giorni all’inizio del processo per la morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne massacrato a calci e pugni il 6 settembre scorso a Colleferro per aver difeso un amico. Un minuto e 25 secondi di orrore, di violenza brutale. E ora salta fuori la denuncia di Francesco Belleggia, uno degli imputati per l’omicidio, che smentisce i testimoni amici dei “gemelli” Bianchi. Belleggia, da sempre ritenuto attendibile dagli inquirenti, e a cui infatti sono stati concessi persino i domiciliari, se la prende con Michele Cerquozzi, Omar Sahbani e Vittorio Tondinelli. I tre, in questi mesi, hanno sostenuto che Belleggia avrebbe inferito sulla vittima quando era già a terra, dopo i colpi ricevuti dagli altri coimputati, come scrive oggi La Repubblica.

Cosa dicono i tre amici dei gemelli Bianchi

Secondo Belleggia (che respinge ogni accusa), i tre ragazzi avrebbero mentito ai carabinieri e al sostituto procuratore Luigi Paoletti sostenendo che anche lui avrebbe preso parte al pestaggio. Nello specifico, Cerquozzi dice di aver visto proprio Belleggia «caricare indietro un calcio che poi sferra a qualcosa o qualcuno», ritenendo che sia stato diretto al 21enne. Sahbani, invece, avrebbe visto Belleggia «avvicinarsi a Willy e tirargli un calcio con forza al viso». Il gip del tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarrato, però, ha ritenuto inattendibili queste testimonianze poiché «servivano a tentare di assegnare l’esclusiva responsabilità del fatto a Belleggia». Insomma, a scaricarsi di ogni responsabilità. Interrogatori ai tre ragazzi che, tra l’altro, sono arrivati dopo essere stati convocati come testi dalla difesa dei “gemelli”.

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