Svolta sull’omicidio di Willy, si rompe la difesa dei fratelli Bianchi. L’amico contro i testimoni: «Hanno mentito tutti»
Mancano 20 giorni all’inizio del processo per la morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne massacrato a calci e pugni il 6 settembre scorso a Colleferro per aver difeso un amico. Un minuto e 25 secondi di orrore, di violenza brutale. E ora salta fuori la denuncia di Francesco Belleggia, uno degli imputati per l’omicidio, che smentisce i testimoni amici dei “gemelli” Bianchi. Belleggia, da sempre ritenuto attendibile dagli inquirenti, e a cui infatti sono stati concessi persino i domiciliari, se la prende con Michele Cerquozzi, Omar Sahbani e Vittorio Tondinelli. I tre, in questi mesi, hanno sostenuto che Belleggia avrebbe inferito sulla vittima quando era già a terra, dopo i colpi ricevuti dagli altri coimputati, come scrive oggi La Repubblica.
Cosa dicono i tre amici dei gemelli Bianchi
Secondo Belleggia (che respinge ogni accusa), i tre ragazzi avrebbero mentito ai carabinieri e al sostituto procuratore Luigi Paoletti sostenendo che anche lui avrebbe preso parte al pestaggio. Nello specifico, Cerquozzi dice di aver visto proprio Belleggia «caricare indietro un calcio che poi sferra a qualcosa o qualcuno», ritenendo che sia stato diretto al 21enne. Sahbani, invece, avrebbe visto Belleggia «avvicinarsi a Willy e tirargli un calcio con forza al viso». Il gip del tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarrato, però, ha ritenuto inattendibili queste testimonianze poiché «servivano a tentare di assegnare l’esclusiva responsabilità del fatto a Belleggia». Insomma, a scaricarsi di ogni responsabilità. Interrogatori ai tre ragazzi che, tra l’altro, sono arrivati dopo essere stati convocati come testi dalla difesa dei “gemelli”.
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