Una scuola di Messina presenta il libro di Giorgia Meloni: «Niente crediti per gli studenti che disertano». Lei: «Mai stata invitata»
A Messina c’è una scuola che considera attività formativa prendere parte alla presentazione di Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee, libro scritto dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. L’interessata dice di non saperne nulla e «smentisce categoricamente» di essere stata invitata dall’Istituto tecnico economico statale “Antonio Maria Jaci”, precisando che in ogni caso non avrebbe mai accettato, perché convinta «da sempre» che «la presenza degli esponenti politici nelle scuole non possa essere in alcun modo imposta agli studenti». Ma la circolare con cui l’istituto ha chiesto a tutta la comunità scolastica di prendere parte all’iniziativa, in programma in modalità online il prossimo 25 maggio, mettendo in palio 4 ore di crediti formativi PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) per gli studenti, ha scatenato comunque le polemiche.
All’evento avrebbe (a questo punto il condizionale è d’obbligo) dovuto partecipare anche un’altra autorevole rappresentante di Fratelli d’Italia, la deputata Carmela Bucalo, originaria di Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina e responsabile scuola per FdI. Ma anche lei sembra essere caduta dalle nuvole: «È una vicenda assurda, non ne so nulla. Sono stata contattata dalla scuola, ma non avevo alcun accordo definitivo per partecipare alla lezione online. Ho chiesto di smentire, con me c’era stato solo il contatto per pensare a un incontro. Tra l’altro, la vicepreside mi ha assicurato che si sarebbe trattato di un’iniziativa extra-curriculare, senza obbligo di frequenza e senza crediti».
Le reazioni dei genitori
Dalla parte opposta dello spettro politico, i Giovani democratici di Messina – organizzazione giovanile del Pd – attaccano. L’incontro, secondo loro, avrebbe avuto una «inequivocabile finalità politica, ai limiti dell’indottrinamento» e chiedono che almeno «si rimedi allo smacco recato all’istituzione scuola spostando l’iniziativa nelle ore extra-curriculari e che venga pubblicizzata come organizzato da libere cittadine e associazioni oltre che, ovviamente, dal partito politico». Non sono mancate nemmeno le reazioni da parte di alcuni genitori, che sui social network hanno criticato l’intenzione della scuola di controllare le presenze e di attribuire all’incontro dei crediti formativi.
Scrive per esempio una mamma: «Mio figlio egiziano, musulmano, arrivato sulle costa siciliana con il barcone, in affido da sei anni a una famiglia non tradizionale (io e il mio compagno non siamo sposati), ha l’obbligo di partecipare alla presentazione del libro della signora Meloni, pena assenza da giustificare […] Mio figlio parteciperà, ma io sono per il contraddittorio e non sono per la censura. Mio figlio non ha paura di Meloni, ma altri non hanno gli stessi strumenti. Ci deve essere un contraddittorio, vi sono interventi organizzati ma nessuno dei ragazzi è stato chiamato a intervenire né altri scrittori di appartenenza politica opposta a quella dell’onorevole Meloni».
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