«In marcia per Roma, contro l’intolleranza antifascista»: Forza Nuova sfida il divieto della Questura. Rischio tensioni in piazza
«In marcia per Roma». Sul social russo Vk, nelle pagine che utilizzano gli attivisti di Forza Nuova, circola una fotografia con 15 persone in piedi su un autobus. Tutti senza mascherina, si accalcano per un selfie e per dimostrare la loro fedeltà al vicesegretario nazionale di Fn, Giuliano Castellino, che ha chiamato a raccolta «generazioni di camerati per rilanciare la sfida al sistema». Sabato 22 maggio, i militanti di estrema destra ci saranno: non è bastato il divieto della Questura, che aveva deciso di bloccare il sit-in perché, per la sua promozione, sono stati utilizzati «simboli nazifascisti».
Passata la mezzanotte di oggi, Castellino ha fatto circolare tra i suoi seguaci un avvertimento alle istituzioni: «Andremo in piazza nonostante i divieti. Dove? Chissà… Trovateci se siete capaci, Roma è grande», ha scritto, facendo intendere che la protesta non si terrà più, come inizialmente previsto, in piazza Bocca della Verità, alle 15. Concreto il rischio di tensioni nel pomeriggio. «Al grido “Ce ne freghiamo!”, pronti a difendere la nostra sete di libertà e giustizia sociale. Alla faccia della Raggi, della Questura e dell’antifascismo. Saremo noi a festeggiare».
Dal sito ufficiale di Fn, poi, arrivano accuse pesanti alla Questura per il divieto «infame» emesso il giorno prima della manifestazione. «Ancora una volta la questura di Roma si ritrova a scodinzolare di fronte al padrone», si legge. Lungo l’elenco degli ospiti del sit-in, annunciati così da Castellino: «Ci sarà il professor Carlo Taormina, principe del Foro, da sempre nemico del potere giacobino delle toghe, oggi simbolo della lotta contro la tirannia giudiziaria». E ancora: «Ci saranno il professor Pierfrancesco Belli, nemico pubblico dell’Oms e di Bill Gates e il Costituzionalista Daniele Trabucco, impegnato contro i Dpcm».
Il veterano della destra neofascista Vincenzo Nardulli e il segretario di Forza Nuova Roberto Fiore, in una nota congiunta, hanno spiegato così le motivazioni della protesta: «Oggi come ieri, contro la nuova offensiva sanitario-globalista, contro l’intolleranza antifascista, l’Italia e gli italiani hanno bisogno di noi». Tra una settimana esatta, poi, sarà Casapound a scendere in piazza nella Capitale. Al momento, la manifestazione dell’altra organizzazione politica di estrema destra ha ricevuto l’autorizzazione.
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