Renzi attacca Arcuri (e D’Alema): «Indaghiamo, durante la pandemia qualcuno si è arricchito in modo illecito?»
L’ex premier e attuale leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Stampa in cui chiede che venga istituita una commissione d’inchiesta per fare luce sul periodo in cui Domenico Arcuri è stato commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus: «Mentre gli italiani morivano di Covid c’è stato qualcuno che si è arricchito in modo illecito?», si domanda Renzi. E cita «quel miliardo e mezzo di euro spesi dal commissario Arcuri tra siringhe speciali, gel, ventilatori cinesi acquistati grazie ai buoni uffici dell’onorevole D’Alema ma non funzionanti, mascherine spesso non a norma, banchi a rotelle». Renzi ha parlato anche dell’ipotesi che il premier Mario Draghi possa essere eletto al Quirinale alla scadenza del mandato di Sergio Mattarella, fissata per il 31 gennaio del 2022: «Sia a Palazzo Chigi, sia al Quirinale sarà a lungo protagonista politico di questo Paese. Draghi è un protagonista di primo piano della politica italiana almeno dal 2006: governatore di Bankitalia, leader della Banca centrale europea. Che sia a Chigi o in altri palazzi io credo molto nel protagonismo politico di Draghi. Viene considerato un tecnico ma ha una sensibilità politica che molti presunti politici sognerebbero di avere».
L’incontro all’autogrill con Mancini
Poi il senatore ha risposto sulla vicenda del suo incontro in autogrill con Marco Mancini, agente segreto e dirigente del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, prima della caduta del governo Conte: «Mancini è un alto dirigente dello Stato che dopo aver incontrato Conte, Salvini, Di Maio ha chiesto di incontrare anche me. Ho accolto questo invito. E non avendo segreti l’ho fatto alla luce del sole. Tutto il resto è chiacchiericcio». Alla domanda se pensa che quel colloquio sia stato registrato per confezionare un dossier ai suoi danni, Renzi replica così: «Se mi avessero persino pedinato e registrato sarebbe gravissimo, ma non mi preoccupa il contenuto di quella eventuale e illegittima registrazione. Ho chiesto di cambiare Conte perché non lo ritenevo all’altezza. E l’ho detto in tv, sui giornali, in Senato. In privato dicevo le stesse cose».
La “dote” ai 18enni
Infine, Renzi ha preso posizione contro la proposta di Enrico Letta di destinare a metà dei 18enni italiani una dote di 10 mila euro da finanziare aumentando la tassa di successione sui grandi patrimoni: «La dote ai diciottenni è un’ottima idea, ma non con la patrimoniale o la tassa di successione: aumentare le tasse è un errore grave, sempre. Farlo adesso un’assurdità. Letta avanza proposte più per posizionamento interno che non per altro. Come sulle donne: ho letto che vorrebbe donne sacerdote. Proposta interessante, certo. Ma mentre la Chiesa decide su questo problema millenario perché il Pd non vota qualche donna sindaco in una grande città?».
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