«Ritirati, hai il cancro… non farai un ca***, fro***». Le minacce per un 22enne di Fratelli d’Italia, tornato far politica dopo aver battuto il tumore
Alessandro D’Asaro, 22 anni, è un giovane attivista di Fratelli d’Italia di La Spezia. Nel 2021, dopo due anni di lotta nelle corsie degli ospedali, è riuscito a sconfiggere la battaglia contro il tumore. È guarito e, oltre all’attività politica, ha deciso di operare come soccorritore in ambulanza «per aiutare gli altri». Nelle ultime ore, D’Asaro ha deciso di denunciare alcune delle minacce ricevute nell’ultimo periodo. Ha pubblicato su Facebook la foto di due biglietti trovati sull’uscio di casa. Nel primo si legge: «D’Asaro, ritirati dalla politica, hai il cancro». Nel secondo: «D’Asaro, non farai mai un ca**o. Fr**io».
Il militante di Fratelli d’Italia, contrario peraltro alle adozioni da parte delle famiglie omogenitoriali, ha commentato così l’accaduto: «Ho passato anni a girarmi dall’altra parte quando sentivo rivolgermi parole poche carine; ed ho passato altrettanti tempi ostili a combattere contro un nemico più grande di me, che avevo dentro, il cancro. Un giorno però mi sono auto-convinto che le cose potessero cambiare. E sapete una cosa? Siate chi volete essere, fate quello che vi fa sentire bene, usate testa e cuore, e siate liberi di non dare spiegazioni a nessuno, sulla persona che siete. Fatevi giudicare per quello che fate!».
Leggi anche:
- Al via gli incontri dal vivo di Open. Lunedì 24 a Milano «Zan o non Zan»: dibattito su una legge contro l’omotransfobia
- Omotransfobia, il Ddl Zan e la proposta del centrodestra verranno trattate insieme. Il Pd: «Forzatura istituzionale»
- Nel Lazio le linee guida per prof e presidi sull’identità di genere a scuola: dai bagni dedicati, alla “carriera alias”. Il documento fa infuriare Lega e associazioni pro-vita
- Omofobia, Mattarella: «Rifiuto assoluto di ogni forma di intolleranza. L’uguaglianza sancita dalla Costituzione torni centrale»
- La pandemia ha bloccato la prevenzione dei tumori: «Più di 600 mila donne senza diagnosi. Le giovani rischiano di più» – L’intervista