Riaperture, dalle Regioni l’ipotesi di zona bianca rafforzata con coprifuoco alle 24. In caso di aumento di contagi non si passerà subito al giallo
In vista della Conferenza delle Regioni (prevista per mercoledì 26 maggio), i governatori starebbero in queste ore discutendo su un tema centrale che potrebbe essere portato sul tavolo della riunione: l’idea è quella di una zona bianca rafforzata nel caso in cui un territorio, già in zona bianca, dovesse trovarsi davanti a un eventuale aumento di contagi da Covid-19. Memori di quanto accaduto alla Sardegna, prima Regione passata in zona bianca lo scorso 1° marzo e poi tornata al rosso nel giro di 15 giorni, alcune regioni starebbero quindi pensando alla soluzione di misure restrittive minime ma rafforzate, al fine di evitare il rischio di una repentina retrocessione nelle zone più alte di rischio. Se il tasso di incidenza dovesse salire, anche di poco, oltre i 50 casi ogni 100 mila abitanti, (la soglia sotto la quale un territorio può passare in zona bianca) scatterebbero allora misure più rigorose senza però prevedere la zona gialla.
Coprifuoco alle 24 tra le possibili restrizioni
Una delle restrizioni più caldeggiate è quella del coprifuoco dalle 24, di cui Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna starebbero discutendo. Le tre regioni potrebbero essere difatti le prime a passare nella fascia più bassa di rischio il prossimo 31 maggio, dopo che la cabina di regia avrà diffuso venerdì 28 maggio i dati nazionali sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Nonostante la zona bianca al momento non preveda coprifuoco né alcun’altra restrizione, se non gli obblighi di base su mascherina, distanziamento e divieto di assembramento, i presidenti pensano che il mantenimento di una delle misure più discusse delle ultime settimane possa dunque arginare l’aumento di contagi ed evitare la percezione del “liberi tutti” nella popolazione. Tra le ipotesi che circolano, oltre al coprifuoco dalle 24, altre misure anti-assembramento sulla movida, come l’obbligo di consumare solo seduti ai tavolini di bar e ristoranti all’aperto senza sostare in piedi davanti ai locali.
Cts: «Non ne sappiamo nulla e la scelta sarà ancora politica»
Al momento l’ipotesi di un coprifuoco presente anche in zona bianca non sembrerebbe essere arrivato sul tavolo degli esperti del Cts. Fonti raggiunte da Open confermano la totale assenza di un parere scientifico a riguardo ed esprimono anche un certo scetticismo: «Si tratta ancora una volta di una scelta politica in cui poco conta l’effettiva efficacia scientifica della misura di cui stiamo parlando. Così come per la questione dello slittamento di orario, non ci sono tutt’ora dati che possano rendere conto dei vantaggi di un coprifuoco tenuto alle 23 o alle 24».
Passare dal giallo al bianco in meno di 3 settimane
Non c’è ancora chiarezza su quali potrebbero essere le restrizioni previste dalla zona bianca rafforzata. Oltre al coprifuoco l’idea è anche quello dell’utilizzo del green pass, ma rimane ancora tutto da discutere. Quello che pare essere certo è invece l’intenzione, in caso si finisca in zona gialla, di rientrare in zona bianca senza dover aspettare le tre canoniche settimane consecutive, alla luce ovviamente di dati che lo consentano.
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