Zona bianca, accordo tra Regioni e Governo sulle riaperture anticipate. Salta l’ipotesi coprifuoco
Governo e Regioni hanno trovato un accordo sulle riaperture anticipate in zona bianca. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha accolto le proposte dei governatori sulle nuove misure anti Covid in fascia bianca formulate nel corso del vertice avvenuto oggi 26 maggio. «Fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, aerazione e sanificazione dei luoghi chiusi», si legge nella nota diffusa dal Ministero della Salute, «si potrà superare il cosiddetto “coprifuoco” e anticipare le riaperture di attività commerciali e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa in un momento successivo».
Le riaperture in questione riguardano le discoteche, le piscine al chiuso, gli spogliatoi nelle palestre, cerimonie, sale bingo, fiere ed eventi. «Sono soddisfatto dall’intesa trovata con le Regioni e l’Iss su zone bianche. C’è la consapevolezza che serve ancora prudenza e gradualità», ha detto il ministro dopo l’incontro con il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute Giovani Rezza e Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Il prossimo passo sarà quello di un’ordinanza ufficiale da parte del ministro sulle modifiche apportate alla normativa vigente. La proposta di mantenere la misura del coprifuoco dalle 24, circolata in maniera ufficiosa nella giornata di ieri e attribuita ai presidenti delle prime tre Regioni che dal prossimo 31 maggio potrebbero ufficialmente passare in zona bianca, e cioè Friuli Venezia-Giulia, Sardegna e Molise, sarebbe invece naufragata già durante il vertice della Regioni.
Le richieste per la nuova zona gialla
La proposta di aperture anticipate da parte delle Regioni varrebbe anche per la zona gialla, ma su questo il Governo sembra ancora non essersi espresso al contrario del Cts, chiamato a fornire un parere in urgenza. Riguardo l’ipotesi di far ripartire fin da subito i matrimoni con lo svolgimento di banchetti, gli esperti hanno fornito l’indicazione di «consentire la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per il certificato verde». Sulla richiesta di riaprire spogliatoi di palestre e piscine al chiuso invece i tecnici non hanno dubbi: «Deve essere preclusa la fruizione delle docce in palestre, piscine e centri benessere. Vietato anche il consumo di cibo negli spogliatoi».
E ancora, per ristoranti, stabilimenti balneari, cinema, teatri e attività recettive in generale «sarebbe auspicabile che la prenotazione fosse resa obbligatoria o fortemente raccomandata, così come il green pass, soprattutto laddove si punti alla saturazione dei posti disponibili». Secondo gli esperti obbligatorio, deve essere tra l’altro, «il numero massimo di presenze contemporanee, sia all’aperto che al chiuso, deciso in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria». In particolare per i ristoranti la mascherina dovrà essere obbligatoria anche seduti al tavolo, «tranne nei momenti del bere e del mangiare. Il personale dovrà indossarla sempre».
Le vaccinazioni nei luoghi di vacanza
Sul fronte dei vaccini, i governatori sono pronti a chiedere all’esecutivo che sia garantita la somministrazione «a chi va in vacanza fuori regione per periodi lunghi, dalle tre settimane in su». L’invito al pragmatismo del generale Figliuolo aveva giorni fa raffreddato gli entusiasmi sull’idea di vaccinazioni in vacanza, invitando la popolazione a non prenotare viaggi nelle date previste per la somministrazioni di prime o secondi dosi. Ma i governatori sembrano decisi a portare avanti la battaglia al fine di garantire una maggiore ripresa del turismo nazionale.
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