Caso Ruby ter, il processo va avanti per tutti: anche per Berlusconi. Verso nuove verifiche sulla sua salute
Il tribunale di Milano ha deciso di non separare temporaneamente, come chiesto dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, la posizione di Silvio Berlusconi da quella degli altri imputati nel processo Ruby ter. La richiesta è derivata dal fatto che il dibattimento è «fermo da troppo tempo», proprio a causa del legittimo impedimento al quale sta facendo spesso ricorso il team legale di Berlusconi. Il processo, invece, è stato stabilito che andrà avanti per tutti, con il rinvio della prossima udienza all’8 settembre. Tornando alle condizioni di salute del forzista, l’avvocato Cecconi ha rimarcato «l’impossibilità – per l’ex premier – a presenziare dignitosamente alle udienze». Il difensore dell’ex primo ministro, l’avvocato Federico Cecconi ha insistito sull’istanza di legittimo impedimento per motivi di salute, presentata ancora una volta oggi, parlando delle «condizioni di salute severe – di Berlusconi – segnalando da parte dei medici una prognosi di non breve durata». D’accordo anche l’accusa, con il procuratore Siciliano che non ha visto accolta la sua richiesta di stralcio, parlando dell’assenza «di alcuna evidenza della remissione della patologia in tempi brevi». Un quadro clinico emerso chiaramente già la scorsa settimana: «Quindi sarebbe necessario un rinvio lungo – ha aggiunto Siciliano – ma le altre parti hanno diritto di celebrare il processo in tempi ragionevoli».
La richiesta di perizia per le pluripatologie di Berlusconi
Il procuratore aggiunto Siciliano ha rivelato, in aula, la natura delle malattie che affliggono l’ex premier. «Le pluripatologie fisiche non hanno possibilità di recupero, perché sono cronicizzate, così come ci sono state descritte, e faccio presente che delle tre patologie espresse una è psicologica e l’altra è psichiatrica-neurologica, e danno un quadro che merita attenzione», ha detto, facendo presente l’eventualità che la procura possa chiedere una perizia, prima di settembre, sulla capacità «dell’imputato di partecipare al dibattimento». «Mi chiedo – ha detto in aula il pm Siciliano dopo che i giudici avevano letto l’ordinanza che mantiene unito il processo, rinviandolo all’8 settembre – se non si debba valutare sin d’ora una perizia sulla capacità dell’imputato di partecipare al dibattimento». Tuttavia, il presidente del Collegio Marco Tremolada ha voluto precisare che se la procura lo ritenesse opportuno potrebbe chiedere ai giudici di disporre una perizia, ma nella prossima udienza. Con il rinvio per legittimo impedimento concesso oggi a Berlusconi da parte dei giudici e senza separazione dei processi, sono saltate quattro udienze calendarizzate da qui a fine luglio.
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