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Coronavirus, l’Oms sull’origine della pandemia: «Indagini avvelenate dalla politica»

29 Maggio 2021 - 00:44 Redazione
L'organizzazione mondiale della sanità è di nuovo sotto pressione per fornire prove convincenti sull'inizio dell'emergenza globale, mentre Europa e Stati Uniti si muovono da soli

Il presidente americano Joe Biden ha chiesto al dipartimento di stato di fornire entro 90 giorni un nuovo rapporto sull’origine del Coronavirus. E così, dopo la fine della missione dell’Oms in Cina, da cui sono emersi risultati considerati poco approfonditi, si torna a parlare della possibilità che il virus provenga da un laboratorio di Wuhan. Oggi, l’Organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che gli sforzi per scoprire le origini della pandemia di Covid-19 sono stati ostacolati dalla politica, e ha insistito che gli scienziati hanno bisogno di spazio per lavorare. «Vorremmo che si separasse la scienza dalla politica e continuare a trovare le risposte di cui abbiamo bisogno in un’atmosfera adeguata e positiva», ha detto dichiarato il capo delle emergenze dell’Oms, Michael Ryan. «L’intero processo è stato avvelenato dalla politica», ha avvertito.

Mentre quindi l’Oms è di nuovo sotto pressione affinché fornisca un’analisi più accurata e trasparente sull’origine della pandemia, gli Stati Uniti fanno da soli. Durante una riunione degli Stati membri dell’Oms, i Paesi dell’Unione europea e una serie di altri hanno anche insistito per fare chiarezza sui prossimi passi negli sforzi dell’organizzazione per risolvere il mistero, visto come vitale per scongiurare future pandemie. Ma l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha spiegato di essere ancora in attesa di raccomandazioni da un team di esperti tecnici su come andare avanti. Insomma, una confusione che ha spinto Ue e Stati Uniti a provare a fare chiarezza senza il contributo dell’Oms. Intanto, sul fronte vaccini, l’organizzazione mondiale della Sanità mette in guardia l’Europa. Il tasso di vaccinazioni è «ancora troppo lento», ha dichiarato il direttore dell’agenzia in Europa, Hans Kluge. La pandemia finirà quando «raggiungeremo almeno il 70% della popolazione vaccinata», ha ricordato Kluge guardando ai dati europei.

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