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Brunetta: «Siamo alla vigilia di un nuovo boom economico. Servono riforme per non sprecarlo»

30 Maggio 2021 - 09:29 Redazione
Renato Brunetta
Renato Brunetta
L'ottimismo del ministro della Pubblica Amministrazione è merito del «clima che si è creato attorno ai fondi in arrivo»

Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha espresso grande ottimismo sul periodo che seguirà la crisi innescata Coronavitus. In un’intervista a Repubblica, Brunetta ha dichiarato di aspettarsi un futuro più roseo del previsto e che il rimbalzo, come tasso di crescita del Pil, sarà addirittura superiore al 5%. Una congiuntura favorevole che dipende «anzitutto dal clima che si sta creando attorno al Piano nazionale di ripresa e resilienza» finanziato dall’Unione europea. «Siamo alla vigilia di un nuovo boom economico: ora il nostro compito è quello di non sprecare questa occasione e fare le giuste riforme».

«I primi 25 miliardi di euro dall’Ue dovrebbero arrivare tra agosto e settembre – ha sottolineato – ma ci sono già stati il Next Generation Ue, il momento Hamilton dell’Europa, con la decisione storica di fare debito comune, e ovviamente l’effetto Draghi, con un governo di unità nazionale guidato dalla personalità più credibile che l’Italia potesse mettere in campo». Tutto questo, insieme alla campagna vaccinale portata avanti dal generale Francesco Paolo Figliuolo, sta producendo, secondo Brunetta, un clima «molto, molto positivo».

Brunetta ha anche firmato l’ultimo decreto Semplificazioni, che il 28 maggio è stato approvato dal consiglio dei ministri del governo Draghi. «Nel decreto che approviamo la prossima settimana prevediamo un ‘Piano unico’ che consentirà anche di monitorare in maniera più efficace la performance dei funzionari, con inevitabili sanzioni», ha spiegato. «Abbiamo previsto il silenzio assenso generalizzato e i poteri sostitutivi. Se qualcuno non fa quello che ci si aspetta interviene il governo al posto del dirigente inerte. È una rivoluzione gentile, ma ferma. La cosa importante è questa: una volta che la decisione è stata presa non può essere più fermata».

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