Di Battista prende di mira il M5s: «Vitalizi, trivelle e casta: il Movimento esca dal governo e chi l’ha voluto si scusi» – Il video
Non le manda di certo a dire Alessandro Di Battista che su Facebook ha pubblicato un post, seguito da un video, in cui si scaglia contro la decisione del Movimento 5 Stelle di appoggiare il governo Draghi. E spiega il perché. «Ristori insufficienti. Questione morale sparita (vedi caso Durigon). Lotta alla casta impalpabile (vedi silenzio sui voli di Stato della Casellati). Progressivo smantellamento dell’architettura del governo precedente (altro che “controllare” dall’interno). Ritorno dei vitalizi, ritorno delle lobbies, transizione ecologica a suon di trivelle, mini-nucleare, inceneritori e ponte sullo Stretto. Le chiacchiere stanno a zero. Un movimento (ancora?) di rottura/cambiamento dovrebbe uscire all’istante dal governo Draghi e chi ha spinto perché entrasse dovrebbe scusarsi e ammettere l’errore».
Poi nel video, a proposito delle nomine, l’ex parlamentare grillino tuona: «Una nomina che più mi fa riflettere è quella di Dario Scannapieco alla guida di Cassa depositi e prestiti, dove c’era Fabrizio Palermo, un manager indicato nel 2018 dal M5S. È stato sostituito nel silenzio collettivo da questo Scannapieco che è uno dei ‘Draghi boys‘. Venne scelto da Draghi nel ’97 nel dipartimento del tesoro e lavorò nel settore partecipate e privatizzazioni. In quegli anni Autostrade per l’Italia venne privatizzata e date le concessioni alla famiglia Benetton». E ancora: «Proprio in questi giorni, Cassa depositi e prestiti sta trattando con i Benetton l’acquisto delle concessioni d’acquisto di Autostrade per l’Italia. Se non erro proprio oggi Atlantia ha avuto un boom nel valore delle sue azioni. Alla luce di tutto questo, possiamo parlare del successo di un controllo dall’interno?».
Foto in copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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