La guerra continua. Conte: «Spazzato via ogni pretesto, ora si voti subito». Ma Rousseau: «Non c’è il rappresentante legale a cui consegnare i dati»
Giuseppe Conte canta vittoria di fronte al comunicato del Garante della Privacy che impone all’Associazione Rousseau di consegnare i dati degli iscritti della piattaforma entro cinque giorni al Movimento 5 Stelle. Una decisione che, secondo l’ex premier, spazzerebbe via qualsiasi pretesto confermando le ragioni del suo Movimento. Davide Casaleggio, attraverso un lungo e articolato comunicato su IlBlogDelleStelle.it, si dice contrario a consegnare i dati finché il Movimento stesso non si doterà di un rappresentante legale.
Un comunicato talmente lungo e articolato che sembrerebbe essere stato preparato per l’occasione, e che risponde di fatto al comunicato del Garante. Eppure, lo stesso Davide Casaleggio riporta un P.S. con il quale farebbe intendere che non ne sapeva niente: «Mentre stavamo pubblicando il post è arrivato una comunicazione del Garante della privacy che in inusuale modalità monocratica dal solo avv. Pasquale Stanzione, scelto durante lo scorso Governo Conte II (e non collegiale come da procedura normalmente vengono presi i provvedimenti del Garante della Privacy) ha stabilito quanto previsto dalla legge e già ovvio a tutti ossia che se i dati vengono richiesti dal titolare, il responsabile dei dati deve consegnarli».
Tuttavia, nel post programmato dall’Associazione Rousseau, Casaleggio mostra la sua disponibilità a fornire i dati «una volta definito il rappresentante legale». Questo è il punto sul quale l’Associazione Rousseau continua a battere: «Oggi, infatti, non essendo definito il rappresentante legale che è il legittimo titolare dei dati, Rousseau non può in alcun modo consegnare la lista degli iscritti dal momento che affidare i dati ad una persona non legittimata prevede secondo la legge da uno a sei anni di reclusione».
Al fine di tutelarsi, Davide Casaleggio si dichiara disposto a consegnare i dati a patto che sia lo stesso Garante a indicare la persona giusta che si prenda tale responsabilità: «Per questo motivo, nella piena disponibilità che abbiamo sempre manifestato, oggi stesso chiederemo al Garante della Privacy di indicarci la persona alla quale consegnare i dati del MoVimento e che lui, quindi, ritiene essere il titolare e rappresentante legale del Movimento 5 Stelle dal momento che invece le aule di tribunale hanno sancito che il MoVimento 5 Stelle non ha questa figura in questo momento».
C’è una sostanziale differenza tra il titolare e il responsabile del trattamento dei dati degli iscritti della piattaforma Rousseau, gestita dall’Associazione guidata da Davide Casaleggio. Quest’ultima risulta essere titolare e responsabile del mal definito «sistema operativo», il quale però ospita dei dati che risultano essere di titolarità del Movimento 5 Stelle come riportato nel recente comunicato del Garante della Privacy: «Dalla documentazione acquisita dall’Autorità, il Movimento 5S e l’Associazione Rousseau risultano essere, rispettivamente, titolare e responsabile del trattamento dei dati degli iscritti al Movimento».
Un argomento che è stato più volte dibattuto. Secondo quanto spiegato in un articolo di Altalex dell’avvocato Luca Iadecola, pubblicato lo scorso 18 maggio, «non vi è dubbio alcuno che applicando i principi di cui al Regolamento europeo nr. 679/2016 (GDPR), Titolare dei dati degli iscritti è il Movimento (cfr. art. 4 nt. 7 gdpr) e Responsabile esterno del trattamento (ex art. 28 GDPR) è l’Associazione Rousseau». Iadecola ricorda la posizione dell’Associazione nei confronti del rilascio dei dati, sostenendo che in mancanza di un rappresentante legale del Movimento tali dati non possano essere consegnati, ma contesta allo stesso tempo la scusante: «Ebbene, le motivazioni a sostegno della mancata riconsegna dei dati degli iscritti sono prive di pregio, poiché, come anche reso noto nell’informativa del Movimento, Titolare dei dati non è il legale rappresentante del Movimento, ma il Movimento stesso».
Una soluzione veloce? Rousseau potrebbe permettere di avviare una votazione del nuovo rappresentante legale attraverso la piattaforma, ma allo stesso tempo i parlamentari del M5s dovrebbero «rispettare gli impegni presi» consegnando le somme dovute alla stessa associazione che, in mancanza di queste, aveva da tempo comunicato di aver messo in cassa integrazione i propri dipendenti.
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