«Attenzione. Islam Politico nelle vicinanze». In Austria il governo pubblica una mappa di moschee e associazioni islamiche
Una mappa che mostra la posizione di oltre 600 moschee e associazioni islamiche, e i loro possibili collegamenti all’estero, è stata pubblicata giovedì in Austria dalla ministra dell’integrazione, Susanne Raab. La mappa è stata redatta attraverso un lavoro di collaborazione tra l’università di Vienna e il Centro di documentazione dell’Islam politico di cui fanno parte diversi esponenti politici che hanno espresso posizioni contro l’Islam e sentimenti islamofobi.
Un’azione che ha subito portato alla reazione della Turchia. L’Austria, come la Germania, ospita infatti molti immigrati turchi. Il ministro degli Esteri di Ankara ha detto che la pubblicazione della mappa era inammissibile e ha esortato Vienna a fermare subito la compilazione di “un registro di musulmani”. Condanne sono arrivate anche dalla Gioventù Musulmana austriaca (MJO). Il gruppo sta ora intentando una causa contro la “Mappa dell’Islam politico”. «La pubblicazione di tutti i nomi, le funzioni e gli indirizzi delle organizzazioni musulmane e affiliate ai musulmani rappresenta un superamento dei confini senza precedenti», ha affermato l’associazione.
May 28, 2021
Anche la Chiesa protestante ha espresso la sua preoccupazione. Il vescovo Michael Chalupka ha invitato il ministro dell’Integrazione, Susanne Raab, che ha svelato la mappa, a rimuoverla. Ma, la mossa è solo l’ultima di una serie di azioni che il governo austriaco ha adottato contro l’Islam in Austria dopo che a novembre la sua capitale, Vienna, è stata colpita da un attentato terroristico rivendicato dall’Isis in cui sono morte quattro persone.
Poche settimane dopo quegli eventi, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, aveva annunciato che il Paese avrebbe istituito il reato di Islam Politico. Ieri, un cartello con scritto «Attenzione! Islam politico nelle vicinanze. Maggiori informazioni su islam-landkarte.at» è apparso davanti a una delle 600 associazioni islamiche schedate dal governo e pubblicate sulla mappa. A gennaio, l’Austria aveva inoltre reso obbligatoria la registrazione dell’Imam presenti nel Paese chiedendo a Bruxelles di adottare un registro condiviso a livello europeo.
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