Coronavirus, gli Usa condivideranno 80 milioni di dosi di vaccini. In Spagna è scontro governo-regioni sui locali notturni
USA
Biden: «Condivideremo 80 milioni di dosi di vaccini»
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dato la sua parola. Almeno 80 milioni di dosi di vaccini contro il Covid saranno condivisi entro il mese di giugno con il resto del mondo. Il 75 per cento di queste saranno distribuite tramite il programma Covax. Il primo lotto di dosi che gli Usa hanno promesso di condividere ammonta a 25 milioni, di cui appunto 19 milioni saranno distribuite mediante Covax. «Sappiamo che mettere fine a questa pandemia significa farlo ovunque», ha affermato tramite una nota il Capo della Casa Bianca, sottolineando che la condivisione di dosi viene effettuata non «per assicurarsi favori o concessioni. Condividiamo questi vaccini per salvare vite».
CILE
Caso Vidal, il contagio a cena con gli amici
Scoppia il caso in Cile sull’interista Arturo Vidal, risultato positivo al Coronavirus e ricoverato in una clinica da due giorni. Le autorità sanitarie cilene hanno chiesto di indagare sui comportamenti del centrocampista della nazionale da quando è tornato in Cile per aggregarsi alla nazionale lo scorso 25 maggio. Vidal non avrebbe rispettato il periodo di autoisolamento, obbligatorio per chiunque arrivi nel Paese dall’estero, per incontrare una modella. La sottosegretaria alla Salute cilena, Paula Daza, ha ribadito che Vidal: «come tutte le persone arrivate nel Paese, deve rispettare le norme sanitarie». Nel caso dei giocatori della nazionale, le regole prevedono che i giocatori stiano «in bolla» in albergo, potendo uscire solo per gli allenamenti e le partite. Vidal invece avrebbe lasciato l’hotel della squadra per assistere alle corse di cavalli all’ippodromo e poi a cena con un gruppo di amici, tra i quali ci sarebbe stato un positivo che lo avrebbe contagiato, come racconto dallo stesso giocatore.
SPAGNA
Esplode in Spagna un nuovo scontro tra le Regioni e il governo nazionale sulle regole e i tempi delle riaperture in vista della stagione estiva. La ministra della Salute, Carolina Darias, ha stabilito che solo le regioni con basso tasso di infezione potranno riaprire le attività della vita notturna prima di metà agosto, periodo in cui il governo spagnolo prevede di raggiungere l’immunità di gregge. Come riporta il Guardian, potranno riaprire con alcune limitazioni discoteche e pub fino alle 3 del mattino, ma solo nelle regioni in cui l’incidenza dei casi resterà per due settimane sotto la soglia dei 50 casi ogni 100 mila abitanti.
Secondo i media locali, non è ancora stato chiarito se l’allentamento delle misure riguarda anche la possibilità di riaprire le piste da ballo e le feste. Resta comunque il limite di massimo sei persone nei luoghi chiusi e la mascherina obbligatoria. La competenza sulla gestione della sanità pubblica in Spagna è però nelle mani dei governatori, per questo la regione di Madrid ha rifiutato i nuovi criteri chiedendo maggiore flessibilità. La capitale è una delle cinque regioni con i più alti tassi di infezione del Paese e da tempo ha riaperto i locali fino all’1 di notte.
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