Recovery Plan, ecco cosa prevede la bozza del decreto Pa: oltre 24 mila nuove assunzioni e apprendistato per i giovani
Venti articoli, 24.045 assunzioni a tempo determinato e la convinzione che la realizzazione dei progetti del Pnrr italiano non possano prescindere dall’innesto di nuove forze nella Pubblica amministrazione italiana. È questo il succo del cosiddetto decreto Pa, la cui bozza è al vaglio, venerdì 4 giugno, del consiglio dei ministri del governo Draghi. Una serie di norme che vanno dai contratti di apprendistato per la formazione di giovani diplomati e laureati, alle assunzioni a tempo di figure specializzate per la governance del Pnrr e a supporto degli enti locali.
La durata dei contratti a tempo determinato
Gli oltre 24 mila contratti a tempo determinato che saranno stipulati «possono essere stipulati per un periodo anche superiore a trentasei mesi, ma non eccedente la durata di attuazione dei progetti di competenza delle singole amministrazioni e comunque non oltre il 31 dicembre 2026», si legge nella bozza del decreto Pa. Inoltre, tali contratti potrebbero essere risolti in anticipo se il soggetto che l’ha stipulato non raggiunge gli obiettivi prefissati. Gli accordi, infatti, «contengono una clausola che ne consente la risoluzione unilaterale, da parte della pubblica amministrazione, in caso di mancato raggiungimento annuale degli obiettivi assegnati al soggetto e definiti dal contratto, in funzione dello stato di avanzamento dei progetti per i quali sono stati stipulati».
Il numero di assunzioni
Sono 24.045 le assunzioni a tempo determinato previste dal decreto. Nello specifico, la bozza parla di fino 1.000 unità di supporto agli enti locali, 500 professionisti della rendicontazione finanziaria, 300 per la governance, 268 per la transizione digitale. Ancora, 67 impiegati all’Agid – l’Agenzia per l’Italia digitale -, 16.500 all’ufficio per il processo e 5.140 amministrativi per il settore della giustizia. Non è tutto. Altre persone potranno essere assunte dalle singole amministrazioni, con il vincolo che la loro immissione sia strettamente correlata alla realizzazione del progetto incluso nel Pnrr. Si legge nel testo: «Le amministrazioni titolari di interventi previsti nel Piano possono porre a carico del Pnrr esclusivamente le spese per assunzioni di personale specificamente destinato a realizzare i progetti di cui hanno la diretta titolarità di attuazione, nei limiti degli importi previsti dalle corrispondenti voci di costo del quadro economico del progetto».
L’apprendistato per i giovani
La Pubblica amministrazione, con l’approvazione del decreto, aprirà le sue porte anche a giovani diplomati e laureati. Il reclutamento di personale, necessario all’attuazione dei progetti del Pnrr, consente: «L’attivazione di specifici progetti di formazione e lavoro nelle pubbliche amministrazioni per l’acquisizione, attraverso contratti di apprendistato di competenze di base e trasversali, nonché per l’orientamento professionale da parte di diplomati che non accedono a percorsi universitari e di studenti universitari compresi gli studenti iscritti a master di secondo livello, corsi di specializzazione e percorsi di dottorato di ricerca».
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