Scoppia il caso all’esame da avvocato, il commissario lascia il microfono acceso: «Non possiamo promuoverli tutti, stiamo bassi»
Il ministero della Giustizia ha avviato un’indagine sull’operato della commissione di Lecce, chiamata a esaminare gli aspiranti avvocati di Brescia, in un’inedita formula di esame di Stato – solo orale e niente scritto – per le misure anti-Coronavirus. I tre commissari, due riuniti in corte d’appello e il terzo da remoto, hanno lasciato il microfono aperto durante la camera di consiglio. «Quanti ne avete promossi fino ad ora? Non possiamo promuoverli tutti, stiamo bassi». I 475 candidati bresciani, sconcertati, hanno denunciato sui social l’accaduto.
È proprio l’esaminatore collegato da remoto a invitare i suoi colleghi a non promuovere un candidato, con il pretesto che qualche bocciatura occorreva darla. Gli altri due colleghi esaminatori non si oppongono, anzi: «Ho fatto apposta una domanda», dice uno. Il terzo commenta: «Io una domanda insidiosa posso farla». Alla fine il candidato ha ottenuto 18. Su Instagram, alcuni testimoni che hanno assistito agli orali hanno scritto che, dopo quella conversazione tra i commissari, sono fioccate le bocciature.
Richiesta di rettifica dall’avv. Marcello Biscosi
Spett.le Redazione,
La presente per evidenziare quanto segue:
Lo scrivente compone con il Presidente, anch’egli avvocato e con il Commissario esterno, magistrato, la quarta sottocommissione per l’esame avvocato 2020 presso la Corte d’Appello di Lecce.
In data 4 giugno 2021, pertanto, assunto tale prestigioso incarico, presenziavo, regolarmente, alla seduta del cd. “orale rafforzato”, presso la sede della Corte d’Appello di Lecce esaminando le prove dei candidati in presenza telematica da Brescia.
In quella seduta, MAI, lo scrivente ha pronunciato, detto o riferito frasi quali “Ho fatto apposta una domanda” o “Io una domanda insidiosa posso farla” come infondatamente scritto in data 05 giugno 2021 ore 10:01 sulle pagine ONLINE di OPEN https://www.open.online/2021/06/05/lecce-esame-avvocato-brescia-commissario-non-possiamo-promuoverli-tutti/ ove veniva pubblicato I’articolo recante il titolo Scoppia il caso all’esame da avvocato, il commissario lascia il microfono acceso: «Non possiamo promuoverli tutti, stiamo bassi»
In tale articolo si legge testualmente: “È proprio l’esaminatore collegato da remoto a invitare i suoi colleghi a non promuovere un candidato, con il pretesto che qualche bocciatura occorreva darla. Gli altri due colleghi esaminatori non si oppongono, anzi: «Ho fatto apposta una domanda», dice uno. Il terzo commenta: «Io una domanda insidiosa posso farla».
Da quanto sopra, emergerebbe che chi ha redatto l’articolo ha la certezza di ciò che è successo e che tale “certezza” derivi da un presunto audio dal quale la medesima o altri avrebbero estrapolato quanto falsamente scritto nell’articolo.
Attribuire tali affermazioni, virgolettarle per renderle veritiere e comunque credibili , facendo riferimento ad un audio registrato dal quale- si fa intendere- sarebbero state estrapolate LE FRASI “ho fatto apposta una domanda” o “Io una domanda insidiosa posso farla” facendo ritenere ai candidati e ai lettori che lo scrivente surichiesta di alcuno “a non promuovere un candidato, con il pretesto che qualche bocciatura occorreva darla” avrebbe rivolto domande ai candidati per dichiararli non idonei (non sono mai intervenuto e mai ho parlato con i candidati se non salutandoli all’inizio e fine prova), offende la mia persona, la mia dignità, il mio decoro, la mia professionalità, la mia onestà, anche intellettuale- non avendo leso alcun diritto di nessun esaminando-in maniera arrogante e precostituita come l’articolo farebbe intendere!
Tali affermazioni attribuite, dunque, allo scrivente sono DIFFAMATORIE e inaccettabili!
ln considerazione di tutto quanto sopra esposto ed in considerazione della condotta diffamatoria, penalmente rilevante, posta in essere dall’Editore, nonché dalla testata giornalistica “OPEN”, Vi invito a provvedere ad una immediata rettifica dei fatti e con risalto analogo a quello riservato al brano giornalistico a cui la rettifica si riferisce:
l) evidenziando che questi virgolettati “Ho fatto apposta una domanda”, dice uno. “Io una domanda insidiosa posso farla”, replica l’altro, sono frutto di fantasia del giornalista; 2) sottolineando che il cronista non ha reale contezza di quanto ha raccontato e attribuito allo scrivente, il tutto per riportare candidati e commissari alla serenità.
Leggi anche:
- Gli avvocati praticanti vincono la battaglia per l’Esame di Stato: niente scritti e doppio esame orale
- Gli aspiranti avvocati contro il nuovo esame di abilitazione: «Per noi sarà un disastro, ma la pandemia non è colpa nostra. Pronti a impugnare il decreto»
- Lo sfogo dei praticanti avvocati: «Sfruttati e senza futuro, il ministro Bonafede ci ha scaricati con un post Facebook»
- Diventare avvocati in Italia: un percorso tortuoso e (ormai) poco appetibile
- «Ma lei è un avvocato? È laureato? Esibisca il tesserino». La denuncia di Hilarry Sedu, discriminato in tribunale perché nero
- Si chiama sfruttamento. Il caso del “volontariato qualificato” (e gratuito) per praticanti avvocati