Covid, la grande manifestazione a Milano del partito delle terapie domiciliari (e della cura che non c’è)
Da diversi mesi assistiamo alle uscite del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, un gruppo di medici da mesi propone una «cura» per i pazienti positivi al Sars-Cov-2 che non vogliono seguire il protocollo suggerito dal sistema sanitario nazionale. Oggi, a Piazza Duomo a Milano, si è svolta la cosiddetta «II Conferenza nazionale per le terapie domiciliari Covid19», indetta dal Comitato, dove i medici del gruppo hanno espresso il loro parere sul loro lavoro contestando le linee guida nazionali. Al momento non esiste alcuna «cura» dimostrata ed efficace contro la malattia. Ci sono stati diversi studi, basati su quello che è il metodo scientifico, ma tutte le soluzioni si sono rivelate deboli o inadeguate. Alla base di alcune credenze diffuse in Rete c’è la contestazione della cosiddetta vigile attesa, facendo credere che il sistema sanitario nazionale abbandoni i pazienti a casa in attesa di un peggioramento senza neanche monitorarli, ma è una bufala conclamata che ha permesso diverse narrative e teorie del complotto diffuse attraverso alcuni video online.
Nonostante non ci siano evidenze scientifiche, il Comitato guidato dall’avvocato Erich Grimaldi chiede al Ministero della Salute di ascoltare le loro istanze. In caso contrario, il Comitato si riterrebbe pronto a «lanciare un referendum popolare per la riforma della sanità territoriale». Alcuni medici sostengono un protocollo dove risulta essere presente la tanto propagandata, quanto ritenuta inefficace dagli studi scientifici, idrossiclorochina.
Tra i presenti alla manifestazione di Milano c’era anche Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia di Piave e medico denunciato all’Ordine dei Medici e convocato ad aprile per l’eventuale procedimento disciplinare. Il motivo? Oltre a non essere favorevole alle vaccinazioni anti Covid19, era finito nel mirino dell’Usl dopo una manifestazione pubblica con un migliaio di persone senza mascherine e senza distanziamenti. Lo stesso Szumski è uno dei convinti dell’esistenza di una «dittatura sanitaria».
«Davanti a un negazionista, perché non si può chiamare in altro modo, non possiamo far altro che procedere attivando tutte le procedure necessarie mette in chiaro sono state immagini vergognose. Quel che abbiamo visto è imbarazzante per chi fa sanità pubblica. Abbiamo foto sue e di altre persone senza mascherina, senza il minimo rispetto delle misure di prevenzione», dichiarò all’epoca il direttore generale dell’Usl della Marca, Francesco Benazzi.
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