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Sparatoria a Ibiza, si è consegnato l’italiano che ha sparato alla festa illegale. Ancora gravissimo il ragazzo ferito alla testa

06 Giugno 2021 - 13:59 Redazione
Restano da chiarire le ragioni del gesto del 35enne originario di Napoli

L’uomo sospettato di aver ferito gravemente a colpi di pistola il connazionale italiano Antonio Amore, di 28 anni, si è consegnato alla Guardia Civil spagnola. Gli agenti erano sulle sue tracce dopo la sparatoria avvenuta in un’abitazione privata a Santa Eulària, a Ibiza, durante una festa privata nella notte tra venerdì e sabato 5 giugno. Amore è ricoverato in condizioni critiche dopo esser stato raggiunto da 8 colpi di pistola. Secondo gli investigatori, era lui l’organizzatore del party illegale. A esplodere i colpi, secondo gli agenti, sarebbe stato Michele Guadagno, 35enne – anche lui napoletano come Amore -, e da tempo residente sull’isola. Amore si era trasferito stabilmente da Napoli a Ibiza dove si occupava di investimenti in criptovalute. Come riporta il Periodico de Ibiza y Formentera, il 28enne, negli ultimi mesi organizzava, diverse feste illegali nella sua villa come quella dell’altra sera. Nel corso della sparatoria, un altro italiano di 33 anni avrebbe riportato alcune contusioni, ma non è in gravi condizioni. Resta da chiarire cosa si celi dietro questa sparatoria. Un regolamento di conti? Una contesa amorosa? Non è chiaro. Tutte le ipotesi restano al vaglio degli inquirenti.

Il business delle feste illegali

Quest’ultimo brutale episodio ha messo in luce un business sommerso di feste clandestine che si tengono sull’isola delle Baleari. Al momento, a causa della pandemia, tutti i locali della movida sono chiusi. In molti, quindi, decidono di aggirare le norme organizzando party fino alla luce dell’alba nelle ville private, il più lontano possibile dai “radar” delle autorità locali. E per quanto sull’isola sia presente un’importante comunità di italiani trasferitisi a Ibiza in pianta stabile per lavorare onestamente, si teme che dietro a queste feste ci sia la mano della criminalità organizzata, con annessi traffici di droga e riciclaggio. Una presenza su cui gli investigatori spagnoli vogliono andare a fondo. 

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