Reddit, Twitch, CNN e Amazon down: il colpevole è Fastly
Non riuscivate a visitare Twitch, Reddit, Stack Overflow o non riuscivate a leggere le homepage di testate giornalistiche come il Financial Times o la CNN? Questi siti, così come altri colossi del web, mostravano in bella vista il messaggio di errore «Error 503 Service Unavailable», mentre altri come quello del Financial riportavano a fasi alterne un altro messaggio: «Fastly error: unknown domain: www.ft.com. Details: cache-mxp6946-MXP». A quanto pare il problema era legato a un servizio di cache, in questo caso fornito da Fastly.
Di che cosa stiamo parlando? Fastly fornisce un servizio noto come CDN (Content Delivery Network) che permette di ridistribuire localmente i contenuti di un sito conservandone una memoria cache, utile soprattutto in caso di down o di problemi legati al server garantendo dunque la navigazione lato utente. Un servizio che se mal configurato potrebbe creare dei grossi problemi, come quello relativo al sito dell’Inps dello scorso primo aprile 2020.
Come possiamo vedere dal servizio di monitoraggio della piattaforma di Fastly, la motivazione del down viene ampiamente spiegata: «We’re currently investigating potential impact to performance with our CDN services». Dopo appena un’ora dall’individuazione del problema, Fastly annuncia di aver “fixato” il bug che ha causato il disservizio.
Fastly non è l’unico a fornire tale servizio, ci sono diversi concorrenti come Cloudflare, Akamai e Amazon. Twitch è di proprietà di quest’ultimo colosso del web e risulterebbe strano che si appoggiasse a un servizio di CDN della concorrenza, ma di fatto Fastly collabora proprio con i servizi AWS di Amazon così come con altre piattaforme come Google Cloud e Microsoft Azure.
Questo spiegherebbe il perché anche Amazon si trovava in difficoltà, come possiamo notare dal servizio online Downdetector.
Nell’elenco fornito via Twitter vengono segnalate diverse testate giornalistiche come la CNN che utilizza i nameserver di Amazon AWS. Diverso il caso di siti come il The Guardian e il New York Times, che probabilmente fanno uso del servizio di Fastly o di un loro partner.
Ecco il tweet pubblicato dall’account ufficiale dell’azienda, nel quale viene riportato il servizio che aveva scatenato il down generale: «We identified a service configuration that triggered disruptions across our POPs globally and have disabled that configuration. Our global network is coming back online. Continued status is available at».
Fastly non riporta alcuna nota in merito a un presunto attacco informatico, ipotizzato nei primi momenti del down, questo perché ci troviamo di fronte a un “normale” disservizio come spesso accade anche per altri servizi online, ma è diventata notizia visto il gran numero di soggetti importanti coinvolti. Nella sezione del sito di Fastly dedicata all’archiviazione e consultazione degli errori riscontrati, è possibile notare quanto risultava diffuso il problema a livello globale:
This incident affects: Asia/Pacific (Auckland (AKL), Brisbane (BNE), Dubai (FJR), Hong Kong (HKG), Melbourne (MEL), Osaka (ITM), Perth (PER), Singapore (SIN), Sydney (SYD), Tokyo (HND), Tokyo (TYO), Wellington (WLG), Singapore (QPG), Tokyo (NRT)), South America (Buenos Aires (EZE), Bogota (BOG), Curitiba (CWB), Rio de Janeiro (GIG), Santiago (SCL), Sāo Paulo (CGH), Sāo Paulo (GRU), Lima (LIM)), Europe (Amsterdam (AMS), Copenhagen (CPH), Dublin (DUB), Frankfurt (FRA), Frankfurt (HHN), Helsinki (HEL), London (LCY), London (LHR), London (LON), Madrid (MAD), Manchester (MAN), Marseille (MRS), Milan (MXP), Oslo (OSL), Paris (CDG), Stockholm (BMA), Vienna (VIE), Munich (MUC)), North America (Ashburn (BWI), Ashburn (DCA), Ashburn (IAD), Ashburn (WDC), Atlanta (FTY), Atlanta (PDK), Boston (BOS), Chicago (CHI), Chicago (MDW), Chicago (ORD), Chicago (PWK), Columbus (CMH), Columbus (LCK), Dallas (DAL), Dallas (DFW), Denver (DEN), Houston (IAH), Jacksonville (JAX), Kansas City (MCI), Los Angeles (BUR), Los Angeles (LAX), Los Angeles (LGB), Miami (MIA), Minneapolis (MSP), Minneapolis (STP), Montreal (YUL), New York (LGA), Newark (EWR), Palo Alto (PAO), Phoenix (PHX), Portland (PDX), San Jose (SJC), Seattle (SEA), St. Louis (STL), Toronto (YYZ), Vancouver (YVR)), South Africa (Cape Town (CPT), Johannesburg (JNB)), and India (Chennai (MAA), Mumbai (BOM), New Delhi (DEL)).