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I numeri in chiaro, Pregliasco: «AstraZeneca? Eventi rarissimi, non perdiamo la fiducia nei vaccini» – Il video

10 Giugno 2021 - 22:18 Giada Giorgi
Il virologo e direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco commenta i dati del bollettino nazionale e riflette sulla delicata questione del vaccino di Oxford ai più giovani

A commentare l’attuale situazione Covid in Italia è il virologo e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco. I dati del bollettino nazionale giornaliero diffuso dalla Protezione civile e dal ministero della Salute appaiono al professore coerenti con i numeri delle ultime settimane. «Il calo continua» spiega a Open, «e quello che ora dovremmo aumentare è il numero di tamponi effettuati, ancora troppo basso rispetto al necessario». L’individuazione dei focolai torna a essere possibile con un tasso di incidenza inferiore ai 50 casi per 100 mila abitanti, «il momento buono per tornare a dare la caccia al virus in maniera capillare ma a quanto sembra diverse Regioni vanno ancora a rilento», continua il virologo.

L’analisi della situazione giornaliera non può non riguardare anche la delicata questione del vaccino AstraZeneca. «Il decesso della giovane ragazza, che ci addolora molto, creerà ulteriori problemi all’accettazione della vaccinazione. I dati ci dicono che si tratta di eventi rarissimi». L’indicazione più stringente dell’utilizzo del vaccino di Oxford per gli over 50, secondo il professore, è la strada più giusta per evitare anche i rari eventi avversi in una condizione di bassa circolazione del virus. «Ma non perdiamo di vista il fatto che la vaccinazione è importante. In via precauzionale ben venga dare ai giovani i vaccini mRna ma non dobbiamo abbandonarci al panico o a un rifiuto totale della vaccinazione in sé».

«I dati Aifa ci parlano di un 90% di eventi avversi del tutto accettabili come febbre, stanchezza o mal di testa, pochissimi invece sono quelli più importanti. In Italia si registra per ora solo un caso ancora non definitivamente provato. Se arrivasse la conferma sarebbe l’unico caso su milioni di dosi somministrate a fronte di un rischio di morte per malattia ancora alto con colpi di coda del virus che onestamente io mi aspetto».

«Le nuove varianti, le riaperture, i contatti, come abbiamo già visto facilitano l’insorgenza dei nuovi casi. L’arma ancora una volta è il vaccino, non dimentichiamolo». Ancora sulla questione AstraZeneca per i più giovani il professore ricorda il parere di Ema. L’ente regolatore europeo raccomanda il vaccino di Oxford per tutti gli over 18: «Gli Stati invece sono andati ognuno per conto proprio, alcuni addirittura sospendendo AstraZeneca in modo assoluto, e questo è stato un male. Io credo invece che abbiamo fatto molto bene a vaccinare così tante persone».

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