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Rimini, entrano in una casa abbandonata per recuperare il pallone: due bambini finiscono sotto interrogatorio in caserma

10 Giugno 2021 - 16:59 Redazione
Ai due è stato recapitato un invito a comparire della Procura per i minorenni di Bologna, dopo la querela del proprietario della casa

Sono entrati in uno stabile disabitato per recuperare il pallone che avevano perso e con il quale stavano giocando. Così a Rimini due bambini di 10 e 12 anni sono stati sottoposti a formale interrogatorio in caserma. Ai due è stato recapitato un invito a comparire della Procura per i minorenni di Bologna, dopo la querela del proprietario della casa. Sono accusati di invasione di edifici in concorso. «Sono stato molto sorpreso da questa convocazione di fronte ai carabinieri», ha detto a la Repubblica l’avvocato Alfonso Marra, che li assiste.

La vicenda

Secondo le ricostruzioni, il bambino più grande ha raccontato di non essere presente al momento dell’irruzione; il piccolo, invece, ha detto di essere entrato da una finestra aperta, per prendere un pallone. Un vicino li ha visti e, forse pensando si trattasse di ladri, ha avvisato il proprietario, che li ha denunciati. «Sono rimasti traumatizzati e impauriti da questa vicenda. Il più piccolo, che fa la quarta elementare, pur consapevole di aver fatto una marachella, tutto si aspettava tranne che questa convocazione di fronte ai carabinieri, che ci tengo a dire sono stati squisiti, hanno avuto una grande sensibilità, lo hanno rassicurato quando si è messo a piangere», ha aggiunto il legale.

«Il collega – ha spiegato il procuratore per i minorenni Silvia Marzocchi, interpellata sul caso – mi ha riferito che si trattava di un brutto fatto di invasione con atti vandalici, che l’interrogatorio serviva per raccogliere elementi su altri correi, e per far comprendere la gravità del fatto. Segnalo che l’interrogatorio è prima di tutto uno strumento di difesa, che c’è la possibilità di non presentarsi e che la polizia giudiziaria è formata per trattare con i minori. Segnalo anche che la Cassazione impone le indagini anche nei confronti dei non imputabili, che hanno diritto a proscioglimenti nel merito anziché la dichiarazione di non imputabilità».

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