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AstraZeneca, monta il caso Open Day. Il Cts alle Regioni: «Seguite le regole». L’Aifa attacca: «Dai governatori eccesso di protagonismo»

12 Giugno 2021 - 11:21 Luca Covino
Il direttore dell'Agenzia del farmaco, Magrini: «I rischi sul vaccino anglo-svedese erano noti». Toti, presidente della Liguria: «Ci hanno dato il nulla osta»

Duro richiamo del Comitato tecnico scientifico (Cts) alle Regioni sugli Open Day per le vaccinazioni anti Covid, al centro delle nuove polemiche sul vaccino di AstraZeneca. Nel verbale del Cts dell’11 giugno, allegato alla circolare del ministero della Salute che aggiorna le indicazioni sull’utilizzo dei vari farmaci, il team di esperti «raccomanda che le Regioni ogniqualvolta promuovano eventi Open Day che sensibilizzano alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2, rispettino le indicazioni per fasce d’età, rendendo quanto più possibile l’approccio alla vaccinazione omogeneo sul territorio nazionale».

Sulla questione è intervenuto anche il direttore dell’Aifa Nicola Magrini, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa: «Gli Open Day? Un’idea creativa, un’eccezione in alcune Regioni, che hanno così provato a dare spinta alla campagna vaccinale». Le dichiarazioni di Magrini arrivano dopo le accuse mosse dal governatore della Liguria Giovanni Toti contro la stessa Aifa e il Cts, responsabili secondo lui delle modalità con cui è stato utilizzato il vaccino di AstraZeneca. «La politica vaccinale la fa il governo, non le agenzie regolatore», ha risposto Magrini.

Magrini: «I rischi sul vaccino erano noti»

Magrini sottolinea che le Regioni avevano ricevuto le indicazioni sulle somministrazioni del farmaco a tempo debito, un momento nel quale «c’è stata la comprensibile tendenza a usare tutti i vaccini a disposizione. Da settimane», prosegue, «sapevamo che con AstraZeneca il rischio di eventi avversi crolla tra gli anziani, chi voleva capire ha capito». Stando a Magrini, già in data 1° giugno l’Aifa aveva consegnato un parere proprio alla Conferenza Stato-Regioni sulle caratteristiche del vaccino al centro del dibattito.

«Con la rapida discesa della curva epidemiologica e la riduzione dell’impatto della malattia, il rapporto tra rischi e benefici della vaccinazione con AstraZeneca è cambiato», spiega Magrini. «Ora il quadro è cambiato ancora, perché abbiamo solo 30 nuovi casi ogni 100 mila abitanti e, soprattutto, un’ampia disponibilità degli altri vaccini: data la prevalenza di quelli a Rna, meglio usare quelli». Sulla questione del nulla osta del commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Figliuolo, Magrini dice: «Non faccio parte del Cts, non mi pronuncio su quel verbale, noto solo che la raccomandazione era molto chiara e noto un eccesso di protagonismo da parte delle Regioni».

La replica di Toti

Da parte sua Toti, in un’intervista al Corriere della Sera, è tornato sulla questione: «Le Regioni erano state autorizzate ad aprire Open Day o linee di prenotazione per somministrare AstraZeneca. C’è una lettera del generale Figliuolo che, su indicazione del Cts, dà il nulla osta, ma aspettiamo un chiarimento su tutto: abbiamo applicato le regole delle principali agenzie regolatorie in una situazione eccezionale, questa decisione del Cts spero che sia scritta nella pietra». Il governatore della Liguria ha poi aggiunto, replicando a Magrini: «Nessuno si deve permettere di dire che [AstraZeneca] è stato usato in modo fantasioso dalle Regioni. L’abbiamo usato secondo quanto stabilito da Aifa e dal Comitato tecnico scientifico. Sino all’ultima circolare, del 5 giugno, che ribadisce che l’uso è per tutti i maggiorenni. Nessuno può parlare di ‘sperimentazioni’ sui ragazzi», ha concluso il governatore.

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