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Il medico della Danimarca: «Eriksen era praticamente morto. Non so come, ma l’hanno riportato in vita»

13 Giugno 2021 - 16:45 Redazione
christian eriksen defibrillatore
christian eriksen defibrillatore
Morten Boesen in conferenza stampa: «Christian se n'era andato, era in arresto cardiaco. Le cause? Non abbiamo ancora una spiegazione»

«Christian se n’era andato, praticamente era morto… Era in arresto cardiaco. Non so come abbiamo fatto a rimetterlo al mondo, è successo tutto in maniera così veloce. Io non sono un cardiologo, non posso scendere nei dettagli, per quello ci sono gli specialisti, esperti della materia». A dirlo è Morten Boesen, responsabile medico della Danimarca, durante la conferenza stampa organizzata dalla Federazione all’indomani dell’arresto cardiaco in campo di Christian Eriksen nel match di Euro 2020 contro la Finlandia. Potrebbe essere stato inoltre l’intervento tempestivo del capitano, e compagno di squadra della Danimarca, Simon Kjaer, ad aver permesso di salvare la vita a Eriksen.

Psicologi in hotel per tutta la notte

«Non abbiamo ancora una spiegazione sul perché è accaduto tutto questo a Eriksen, in questo momento non so rispondere», ha aggiunto Boesen. «Posso dire che ci sono stati quattro psicologi nell’hotel con la squadra per tutta la notte. Abbiamo fatto dei gruppi di aiuto, tutti hanno potuto esprimere i propri sentimenti. Questa mattina questi professionisti sono tornati in albergo, i giocatori hanno potuto beneficiare di un aiuto medico: apprezziamo molto l’aiuto arrivato da fuori».

Il ds Moeller: «La squadra non è stata costretta a giocare»

La squadra, ha aggiunto il ds della Federcalcio danese, Peter Moeller, «non è stata costretta a fare alcunché. È stata una decisione difficile, abbiamo scelto di prenderla e di proseguire la partita. La decisione di proseguire è stata presa dai leader. Nessuno può incolpare i giocatori, non ho sentito alcuna pressione da parte dell’Uefa, tuttavia non sono sicuro che giocare sia stata la cosa più giusta. In futuro dobbiamo vedere, perché amiamo tutti il calcio, ma non è certo la cosa più importante del mondo».

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