Garattini boccia il governo sui vaccini per i giovani: «Rimandiamo le somministrazioni sui ragazzi: sui rischi ancora pochi dati»
Silvio Garattini è a capo dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Riguardo alla confusione sorta in questi giorni sul vaccino AstraZeneca ai più giovani e alla possibilità di mixare due diversi tipi di prodotti tra prima e seconda dose, il veterano della ricerca scientifica in Italia ha idee precise: la responsabilità finale è del Ministero della Salute, che ha preso decisioni senza spiegarne il motivo e ha fatto sorgere dei dubbi tra le persone. «Ora bisognerebbe tranquillizzare i cittadini prediligendo per tutti pragmaticamente, anche se forse non logicamente, i vaccini a mRna così da riaccendere l’entusiasmo», ha detto in un’intervista a La Stampa. «Ma bisognerebbe rimandare la vaccinazione dei giovani per finire gli over 50 e anche per raccogliere più dati sulle conseguenze nei ragazzi».
I rischi sui giovani
«Ancora una volta – ha detto ancora Garattini – si è abdicato al criterio di età e di fragilità. È urgente tornarvi, aspettando di raccogliere intanto più informazioni sui giovani». D’altronde sappiamo anche del verificarsi di pericarditi tra i ragazzi a seguito di vaccinazioni a mRna: «Sono reazioni che preoccupano: se aspettassimo ne sapremmo di più, anche se sembrano rare e leggere». Garattini è dunque in linea con quanto detto ieri sera da Andrea Crisanti su La7: negli open day hanno «usato Astrazeneca sui giovani solo per smaltire dosi inutilizzate».
La vaccinazione eterologa
Sulla possibilità di una vaccinazione “eterologa” (cioè composta da dosi di vaccini diversi), Garattini ha detto a la Repubblica: «Uno studio inglese e uno spagnolo indicano che dopo AstraZeneca si può fare un vaccino a Rna messaggero, ottenendo un buon risultato dal punto di vista della risposta anticorpale. A livello di sicurezza non c’è problema». Anche il Cts ha contribuito a fare confusione parlando a più voci: Si doveva avere
il coraggio di dire che ci si muoveva nell’incertezza – ha sottolineato ancora a La Stampa – e ancora oggi è così».
Gli interessi economici
Ma al di là della gestione dell’emotività dei cittadini, resasi ormai necessaria, Garattini è consapevole che i rischi dei vaccini sono molto inferiori rispetto ai benefici. Anche per quanto riguarda AstraZeneca: «Ora si dubita sul da farsi, ma non nascondiamo che ci sono grandi i interessi economici delle case farmaceutiche che soffiano sul fuoco: non tutti i vaccini costano uguali e dietro ci sono grandi investimenti. I difetti di AstraZeneca sono stati enfatizzati, e non è possibile ancora comparare i vari vaccini tra loro perché sono stati testati su popolazioni diverse».
Immagine di copertina: ANSA/ALESSANDRO LETTIERI
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