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Putin: «Dagli Usa accuse infondate contro la Russia. Navalny? Non posso garantire che uscirà vivo di prigione»

Intervistato in esclusiva dalla «Nbc», il presidente russo ha inoltre definito «ridicole» le accuse arrivate da Washington sugli ultimi cyberattacchi

Alla vigilia dell’incontro del 16 giugno con Joe Biden, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in un’intervista esclusiva con la Nbc che non può garantire che Alexei Navalny uscirà di prigione vivo. «Queste decisioni non sono prese dal presidente», ha detto Putin all’emittente americana. Tra due giorni, dopo il G7, e il summit Nato, il tour europeo di Biden continuerà in Svizzera dove incontrerà per la prima volta il leader russo. Navalny è in carcere dallo scorso gennaio, quando è tornato in Russia dopo un tentativo di avvelenamento che per mesi l’aveva costretto a una convalescenza in Germania. Nonostante l’attivista russo sia riconosciuto come un prigioniero di coscienza, detenuto quindi per le sue idee, per Putin si tratta di un prigioniero qualunque «e non riceverà un trattamento diverso», ha dichiarato alla Nbc.

Putin respinge le accuse sui cyberattacchi

Un clima, quello tra Stati Uniti e Russia, che è sempre più teso dopo le ultime accuse americane. Secondo Washington hacker russi o il governo di Mosca sarebbero dietro ai cyberattacchi che hanno colpito gli Stati Uniti. «Siamo stati accusati di molte cose. Dalle interferenze sulle elezioni ai cyberattacchi e mai è stata prodotta una prova che lo dimostrasse. Si tratta di accuse infondate», dice Putin. Il presidente russo, nella lunga intervista all’emittente americana, si è detto però aperto alla possibilità di uno scambio di prigionieri tra Washington e Mosca. «Sì, sì, certo», ha risposto il leader del Cremlino su un possibile scambio tra i due americani detenuti in Russia, Paul Whelan e Trevor Reed, e alcuni russi in carcere negli Stati Uniti.

Zelensky: «Pronti per entrare nella Nato»

Sul fronte ucraino, dopo l’incidente diplomatico agli Europei di calcio, con la nazionale gialloblu che è stata costretta a cambiare le magliette su cui era disegnata la Crimea, oggi il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky ha ribadito l’impegno del Paese verso l’alleanza atlantica. «Stiamo dimostrando di essere pronti per entrare nella Nato», ha dichiarato Zelensky. Il capo di Stato si è detto poi contrario alle tempistiche dell’incontro tra Biden e Putin. «Sarebbe stato preferibile che il mio incontro con Biden avvenisse prima del vertice tra i due presidenti», ha dichiarato. Zelensky ha infine accusato il Cremlino di ritardare un suo incontro con lo stesso Putin.

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