Un’altra batosta per AstraZeneca: la sua terapia a base di anticorpi non funziona contro la Covid-19
La terapia anticorpale di AstraZeneca contro la Covid-19 non funziona. L’azienda anglo-svedese ha fatto sapere che la combinazione di anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione AZD7442 non è riuscita a impedire lo sviluppo dei sintomi da Covid19 nello studio di fase III Storm Chaser che ha coinvolto 1121 persone tra Stati Uniti e Gran Bretagna. Il farmaco a base di un cocktail di due tipi di anticorpi non ha raggiunto l’obiettivo della prevenzione post-esposizione, ovvero quello di riuscire a impedire la fase sintomatica di persone non vaccinate che hanno avuto contatti con una persona infetta fino a otto giorni prima. Nella popolazione coinvolta dallo studio l’anticorpo ha ridotto il rischio di sviluppare Covid-19 del 33% rispetto al placebo. Una percentuale non statisticamente significativa, ha spiegato l’azienda farmaceutica che nella sperimentazione ha coinvolto adulti non vaccinati al di sopra dei 18 anni, esposti al virus negli ultimi otto giorni. La terapia, ricorda l’agenzia Reuters, serviva a fornire un’alternativa alla vaccinazione.
AZD74412 è una terapia nata dalla combinazione di due tipi di anticorpi Laab (Long Acting AntiBody): tixagevimab (AZD8895) e cilgavimab (AZD1061). Sono derivati dalle cellule B donate da pazienti convalescenti dopo aver contratto (e superato) l’infezione da Coronavirus. Secondo Myron Levin dell’Università del Colorado, che ha condotto lo studio per conto di AstraZeneca, i risultati di Storm Chaser suggeriscono che il cocktail di anticorpi può essere utile nella prevenzione della malattia in individui che non siano già stati esposti al virus.
Le alternative ai vaccini contro Covid-19
Secondo AstraZeneca, i risultati di un sottoinsieme di partecipanti risultati negativi al tampone molecolare si sono rivelati più incoraggianti. Tuttavia lo studio si basa sui risultati di tutti i partecipanti: «Non abbiamo raggiunto l’obiettivo primario contro la malattia sintomatica, ma i risultati della protezione osservata nei partecipanti negativi ai test dopo il trattamento con la combinazione di anticorpi sono positivi», ha dichiarato Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo dell’azienda anglo-svedese. Ci sono altri cinque studi in corso che stanno testando la funzionalità della terapia per prevenzione o cura precoce. AstraZeneca vuole testare il prodotto in individui con il sistema immunitario indebolito a causa di un cancro o di trapianto di organi, ovvero soggetti che non potrebbero essere vaccinati. La ricerca è finanziata dal governo Usa in cambio di dosi del vaccino: il valore degli accordi è di circa 726 milioni di dollari.
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