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La consigliera leghista dietro le lettere minatorie al vicesindaco della Lega? Lo strano caso al Comune di Ferrara

15 Giugno 2021 - 09:36 Redazione
Rossella Arquà è considerata tra le sue fedelissime: ora, dopo la perquisizione della sua casa da parte degli inquirenti, si è dimessa

Nicola Lodi, vicesindaco leghista di Ferrara, negli ultimi due mesi ha ricevuto numerose lettere minatorie, almeno dieci. In una c’era anche un proiettile di un’arma militare e in un’altra c’erano minacce anche per una consigliera comunale leghista molto vicina allo stesso Lodi, Rossella Arquà. E dopo circa 60 giorni di indagini portate avanti dalla Digos, la pm Isabella Cavallari ha iscritto nel registro degli indagati proprio Arquà, che nel frattempo si è dimessa. A incastrare la politica ferrarese ci sarebbero le immagini delle telecamere nascoste e alcuni ritrovamenti durante le perquisizioni effettuate a casa sua: le autorità avrebbero trovato dei ritagli di giornale presumibilmente utilizzati per confezionare le lettere. Il proiettile, invece, sarebbe stato trovato casualmente in campagna. In questi giorni la consigliera aveva scritto nella chat con i colleghi di partito «sono rovinata».

A fare il suo nome alle autorità potrebbe essere stato un altro componente interno della Lega cittadina, o lo stesso vicesindaco: secondo il giornale La Nuova Ferrara, Lodi avrebbe detto di aver concentrato i suoi sospetti su Arquà «quando nelle ultime lettere è spuntato il suo nome e da qualche altro particolare. Ho suggerito – ha dichiarato – di concentrare le indagini su di lei». Sulle motivazioni del gesto, Lodi – che potrebbe costituirsi parte civile nel processo – ipotizza: «Invidia, gelosia per il ruolo di altri consiglieri, ma io ho da curare un gruppo di tredici eletti. Non credo a motivazioni economiche». In un post su Facebook, Lodi ha poi scritto: «Ho passato due mesi non facili. Una vicenda che mi ha fatto capire che la fiducia nelle persone viene tradita con una leggerezza assurda. Ricevere gravi minacce alla mia persona e soprattutto alla mia famiglia mi ha messo a dura prova ancora una volta, fortunatamente ci sono già passato tra lettere e minacce e so bene che il nemico va combattuto a testa alta».

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