Vaccini anti Covid19, De Magistris e le assurde dichiarazioni che piacciono ai NoVax: «Siamo tutti cavie»
Le recenti dichiarazioni sui vaccini anti Covid19 di Luigi de Magistris, durante la trasmissione Tagadà su La7, non passano inosservate. Secondo il sindaco di Napoli «siamo tutti cavie» in quanto «non sapremo, se non tra qualche anno, che cosa ci siamo messi nel braccio», sostenendo un altro cavallo di battaglia dei contrari al vaccino: «La sperimentazione è stata fatta per poco tempo». Eppure, lo stesso politico afferma che bisogna affidarsi agli scienziati, proprio quelli che hanno studiato e approvato l’utilizzo di questi farmaci, sostenendo il bisogno di una buona ed efficace comunicazione. Forse non si è reso conto di aver fornito, di fatto, un assist al popolo NoVax e degli amanti delle teorie del complotto.
Nelle narrative NoVax, utilizzate per instillare il dubbio e minare la campagna vaccinale anti Covid19 (e non solo), vengono utilizzate parole come «cavia» e «sperimentazione» con lo scopo di indurre la popolazione a credere che non si stia affatto tutelando la salute pubblica, alludendo in alcuni casi a presunti interessi di Big Pharma o addirittura paragonando il tutto agli esperimenti nazisti del secolo scorso.
A Open Fact-checking abbiamo più volte spiegato i motivi del perché abbiamo ottenuto dei vaccini in così breve tempo. Al fine di ottenere da parte dell’EMA l’autorizzazione e l’immissione nel mercato dei vaccini attualmente in uso, tutte le fasi di sperimentazione previste sono state superate rispettando gli standard previsti. La velocità che viene contestata non riguarda la parte scientifica, ma quella burocratica ed economica: di fronte a una pandemia di questa portata si è deciso rimuovere alcuni ostacoli, senza farsi coinvolgere dalle pressioni pubbliche e politiche come dimostrato dal caso EmaLeaks.
Secondo le narrative NoVax, la sperimentazione non risulterebbe affatto completata perché non sarebbe conclusa la cosiddetta Fase 4. Ciò che non viene spiegato dai complottisti è che si tratta della comune «sorveglianza post marketing» nota anche come «farmacovigilanza» che viene tutt’oggi praticata per qualunque altro farmaco sul mercato per valutare eventuali reazioni avverse rare. Ne parlavamo in un articolo del 10 dicembre 2020 riportando la spiegazione dell’AIFA:
È la fase della sperimentazione clinica che include gli studi condotti dopo l’approvazione del farmaco nell’ambito delle indicazioni approvate e in piena osservanza di quanto contenuto nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP); è detta della “sorveglianza post marketing” perché viene attuata dopo l’immissione in commercio. In questa fase, che può durare qualche anno, si acquisiscono ulteriori e nuove informazioni e vengono valutate le reazioni avverse più rare, quelle che negli studi clinici non potevano emergere, ma che con l’uso di massa del nuovo farmaco possono diventare rilevabili
Eventi che possono essere estremamente rari, che come altro farmaco viene rilasciato in commercio dopo aver valutato le precedenti fasi di studio che garantiscono sicurezza ed efficacia del prodotto! Eventi che potrebbero non manifestarsi come potrebbero essere estremamente rari e difficili da verificare, come spiegato in un nostro precedente articolo. Sta di fatto che i benefici superano questi rischi, anche per il vaccino AstraZeneca tanto contestato e massacrato da una pessima gestione e comunicazione che sta minando la stessa campagna vaccinale nel nostro Paese.
Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, lo accusa di “inventarsi” «scienziato, virologo, esperto del farmaco o ricercatore». De Magistris, affermando di voler seguire gli scienziati, potrebbe allontanare eventuali simili accuse nei suoi confronti, però come può sostenere che siamo delle cavie? Che si sta affidando alle dichiarazioni di Giulio Tarro, lo stesso che frequenta personaggi controversi e che nel corso della pandemia è stato apprezzato dalle aree NoVax e complottiste sulla Covid19? Lo stesso Tarro al quale il sindaco di Napoli aveva conferito un premio nell’estate 2020 e che aveva dichiarato che non sarebbe tornata nessuna epidemia in autunno?
De Magistris non si dichiara NoVax, afferma che anche la sua famiglia si è vaccinata, come sappiamo che lo stesso Tarro – nonostante tutte le sue dichiarazioni – aveva dichiarato in un’intervista pubblicata su Affaritaliani (poi rimossa) di volersi vaccinare: «lo sono anziano, lo farò».