Saman Abbas, il fratello tenta di fuggire dalla comunità. Oggi è chiamato a confermare le accuse contro lo zio davanti al giudice
Il fratello di Saman Abbas ha tentato di fuggire. Il minore, che si trova attualmente in una località nascosta e sotto protezione, si è allontanato da solo dal centro protetto un paio di settimane fa per due ore prima di essere ritrovato dalle forze dell’ordine. Proprio oggi il ragazzo affronterà l’udienza prevista per l’incidente probatorio al tribunale di Reggio Emilia. Dove sarà chiamato a confermare le accuse nei confronti della sua famiglia. Per la scomparsa di Saman Abbas a Novellara la Procura ha indagato per omicidio i genitori, lo zio Danish Hasnain e due cugini, uno dei quali, Ikram Ijiaz, è in arresto.
Perché ha tentato la fuga dalla comunità
Il ragazzo, secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Reggio, ha tentato la fuga mentre era sotto protezione per via delle minacce degli Abbas. Per lui è stato disposto il divieto d’espatrio. In Pakistan si trovano attualmente il padre Shabbar Abbas e la madre Nazia, che sono partiti dall’Italia il primo maggio, ovvero poche ore dopo la scomparsa di Saman. Si trovano in un centro rurale vicino a Guijraat, al confine con l’India. E il sospetto degli inquirenti, scrive il Corriere della Sera, è che la fuga sia stata sollecitata da qualche messaggio che gli è arrivato. Il giovane ha ricevuto infatti un messaggio su Whatsapp proprio il primo maggio: «Figlio mio, se ti chiedono qualcosa di lei tu non devi dire niente». Per questo il gip Luca Ramponi ha disposto incidente probatorio di oggi: per fissare le dichiarazioni del giovane, che ha chiamato in causa la famiglia di Saman, per usarle come fonte di prova in vista del processo. Quando la 18enne in autunno denunciò i parenti perché volevano costringerla a un matrimonio combinato anche il giovane fu indagato per violenza privata perché aveva minacciato la sorella.
L’incidente probatorio per Saman a Reggio Emilia
Il fratello era comunque legato a Saman, tanto che lei aveva detto al fidanzato che lui era l’unico di cui gli importava della sua famiglia. Dopo il fermo del 10 maggio ad Imperia, mentre cercava di raggiungere la Francia insieme a Danish Hasnain, ha accusato lo zio che viaggiava con lui di aver strangolato Saman. E oggi dovrà ripetere le accuse davanti al giudice e al cugino. Che è finito in manette il 28 maggio mentre tentava di raggiungere la Spagna a bordo di unFlixbus. Ed è stato consegnato il 9 giugno alle autorità italiane a Ventimiglia. Il cugino di Saman è uno dei protagonisti del video ripreso con le telecamere di sorveglianza mentre con la pala si dirigeva verso i campi insieme a Danish Hasnain, ritenuto per il presunto esecutore materiale dell’omicidio. E all’altro cugino 35enne Nomanulhaq Nomanulhaq, entrambi latitanti e ricercati in mezza Europa. Anche lui ritratto nel video presumibilmente – secondo gli inquirenti – mentre si recava a scavare la buca dove nascondere il corpo. Era il giorno prima del presunto omicidio che poterbbe essere avvenuto tra il 30 aprile e il 1° maggio.
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