Per Italia-Galles previsti 500 tifosi dal Regno Unito, i dubbi sui test rapidi. Il virologo Broccolo: «Non ‘vedono’ la variante Delta»
Sono attesi almeno 500 tifosi dal Galles pronti a riempire le gradinate dell’Olimpico di Roma per la partita degli Europei contro la nazionale italiana. Con loro crescono le preoccupazioni che tutti gli accorgimenti anti Covid finora messi in campo per rimportare il pubblico negli stadi possano non essere sufficienti. Soprattutto per i segnali di allarme che arrivano dal Regno Unito, dove la variante Delta sta facendo risalire il numero dei contagi. I tifosi gallesi godranno dell’ultimo giorno utile per poter arrivare in Italia senza dover rispettare la quarantena, imposta per cinque giorni con l’ultima ordinanza del ministro Roberto Speranza per i cittadini del Regno Unito. Per loro è comunque previsto il test antigenico all’arrivo in aeroporto o comunque prima dell’ingresso all’Olimpico.
Il test permette di ottenere una risposta abbastanza affidabile sulla possibile presenza del virus entro 15 minuti. Con un limite fisiologico, che non permette di riconoscere la presenza del virus con la variante Delta. Come ha spiegato il virologo Francesco Broccolo intervistato da La Stampa, i test antigienici rapidi: «non si basano sul rilevamento della proteina Spike», che quella più soggetta alle mutazioni. I test rapidi vedono: «la proteina N, del guscio protettivo del virus chiamato nucleocapside», ricorda lo scienziato dell’Università Bicocca di Milano, secondo cui la presenza della variante Delta sarebbe possibile con il test rapido «solo se la carica vitale fosse alta», sfuggendo quindi nel caso di soggetti nella fase iniziale dell’infezione.
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