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Euro 2020, il presidente Figc Gravina: «Azzurri inginocchiati contro il razzismo? Non imponiamo nulla» – Il video

21 Giugno 2021 - 14:55 Redazione
Il numero uno della Federcalcio: «I ragazzi sono stati liberi». E intanto sui social i sovranisti elogiano chi non ha aderito

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha commentato la scelta di alcuni Azzurri di non inginocchiarsi contro il razzismo a Euro 2020. «Giocatori inginocchiati per il Black Lives Matter? Massimo rispetto per tutte le forme di dimostrazione contro la discriminazione razziale. Noi non imponiamo nulla, lasceremo liberi i nostri ragazzi», ha detto Gravina. Il gesto è avvenuto prima del match tra Italia e Galles, l’incontro poi è stato vinto dai giocatori di Roberto Mancini. «Chi conosce la Figc», ha aggiunto il capo della Federcalcio durante la conferenza stampa di chiusura di Casa Azzurri a Roma, «sa che noi poniamo in essere ogni attività contro ogni forma di razzismo. Questo non può essere frutto di imposizione, ognuno assume le sue convinzioni attraverso le sue sensibilità più o meno tangibili. Con i ragazzi ne avevamo parlato, sapevamo che il Galles lo avrebbe fatto ed era previsto nel protocollo pre gara. I calciatori», conclude Gravina, «sono stati liberi, qualcuno si è inginocchiato e altri hanno applaudito come i tifosi».

Le reazioni dei sovranisti

Le dichiarazioni di Gravina sulla vicenda sono le prime da una delle organizzazioni di vertice dello sport italiano. Dalla istituzioni e dalla politica, al momento, non sono arrivate parole in merito. Tuttavia, continua a incalzare il dibattito sulla rete, con migliaia di messaggi e post di utenti come di realtà politiche quali CasaPound. «Cortocircuito», scrivono su Twitter i neofascisti della sezione di Siena, «5 azzurri in ginocchio per il movimento Black Lives Matter imitando il Galles. Ora ci aspettiamo gli insulti per chi non ha preso parte a questa pagliacciata».

Il tema è stato tra le tendenze su diverse piattaforme social e ha coinvolto l’universo sovranista in molte sue sfumature e ambienti. Anche i media vicino a posizioni di destra come Il Primato Nazionale hanno commentato «la sceneggiata conformista», come scritto in un editoriale di Eugenio Palazzini pubblicato sul sito. Oltre ai media, gli utenti comuni.

Nella polarizzazione sulla questione ci sono state offese anche da chi chiede ai calciatori di aderire tutti all’iniziativa. «Eccoli i vostri beniamini, pagati a peso d’oro, che non si vogliono sporcare con un gesto simbolico per il Blm. Abbiamo 5 m***e in Nazione», scrive un utente dal proprio account su Twitter.

Tra i commenti di chi elogia la non adesione non si sono risparmiate teorie del complotto e notizie non confermate. Tra queste la notizia della fondatrice del Blm Khan-Cullors, che ha acquistato tre proprietà immobiliari tra il 2016 e il 2020 per un valore complessivo superiore a 1,5 milioni di dollari. Secondo il quotidiano filo-Trump New York Post un’altra villa sarebbe di proprietà di Khan-Cullors, ma non ci sono evidenze a riguardo come non è stato appurato che la donna abbia sfruttato la sua posizione al vertice del Blm o risorse interne all’organizzazione anti razzista. Diversi utenti hanno usato questa notizia per sostenere che non ci si può inginocchiare per una causa promossa da un movimento politico «di cui il calcio non ha bisogno», retto da «benpensanti» e la cui fondatrice è «una mascalzona» al centro di un progetto criminale «per scatenare terrorismo utile al Grande Reset».

Video: YouTube/@CostaG

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