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La storia della donna che partorisce 10 gemelli in Sudafrica sembra proprio una bufala

22 Giugno 2021 - 20:04 David Puente
Il padre non avrebbe mai visto i 10 neonati e sarebbe venuto a conoscenza del parto via Whatsapp. Intanto la donna viene arrestata e dei bambini non c'è traccia

«Sudafrica, parto da record: dà alla luce 10 gemelli» titola RaiNews il 9 giugno 2021, ma a darne la notizia sono anche Ansa, La Stampa, la BBC e prima ancora il Corriere. Si tratta di una notizia falsa? Il problema è che nessuno ha fornito le prove della nascita dei neonati e la presunta madre, Gosiame Thamara Sithole, è stata prima arrestata lo scorso 17 giugno per poi essere sottoposta a una valutazione psichiatrica. Insomma, sembra proprio una bufala condita, addirittura, da una teoria del complotto.

Partiamo dall’inizio. Il 7 giugno 2021 la signora Gosiame Thamara Sithole, una donna di 37 anni già madre di due gemelli di 6 anni, avrebbe dato alla luce 10 gemelli (7 maschi e 3 femmine) a seguito di un parto cesareo presso un ospedale nella provincia di Guateng, in Sudafrica. L’interesse internazionale non tarda ad arrivare, soprattutto per un probabile record da Guinness dei primati, e per far fronte al grande impegno familiare è stata lanciata una raccolta fondi a favore di Sithole e il suo compagno, Tebogo Tsotetsi. Purtroppo per loro, due giorni dopo la presunta nascita iniziano i problemi.

Il comunicato del governo

Troviamo un comunicato del governo di Guateng, pubblicato in un tweet del 9 giugno, dove le autorità affermano di non avere alcun riscontro della nascita dei 10 gemelli: nessuno degli ospedali della provincia, pubblici o privati, avrebbe registrato un evento del genere presso le loro strutture.

Il comunicato della famiglia

Il 15 giugno viene rilasciato un comunicato dalla famiglia del compagno di Sithole, nel quale si afferma che non c’è alcuna prova riguardo la nascita dei 10 gemelli e chiedono di cessare le donazioni a favore della coppia. «Apprezzando l’interesse pubblico e il sostegno per i dieci nascituri, senza alcuna prova della loro esistenza», scrivono in fondo alla lettera pubblica per poi concludere così: «crediamo fermamente che sia nell’interesse di tutti concludere che non esistono, fino a prova contraria». La parte più assurda di questo comunicato è la dichiarazione del compagno della donna, Tebogo Tsotetsi, il quale afferma di non aver mai visto i neonati e di essere stato soltanto informato della loro nascita.

Il comunicato della famiglia pubblicato dall’account Twitter del giornalista Rampedi di Pretoria News.

La teoria del complotto

A sostenere con fermezza la veridicità della storia è il giornalista sudafricano Piet Mahasha Rampedi, il quale sostiene che dietro tutta questa strana trasformazione della vicenda ci sarebbe un enorme complotto senza precedenti. Anche io suo giornale, il Pretoria News, si schiera dalla sua parte sostenendo mediaticamente la signora Gosiame Thamara Sithole.

Una foto di Sithole pubblicata dall’account Twitter del giornalista Rampedi il 15 giugno.

Secondo una ricostruzione pubblicata il 16 giugno da Pretoria News, il parto sarebbe avvenuto presso lo Steve Biko Academic Hospital e la donna ci sarebbe rimasta fino all’undici giugno senza un adeguato sostegno, tantomeno assistenza medica e psicologica. La negligenza, secondo il giornalista Rampedi, sarebbe il motivo legato al tentativo di insabbiare la storia etichettandola come falsa da parte delle autorità provinciali e nazionali.

L’arresto della donna

Il giorno dopo, il 17 giugno, viene arrestata e sottoposta a una verifica psichiatrica, per la quale le autorità avrebbero imposto un fermo di 72 ore. Secondo Pretoria News, la signora sarebbe trattenuta dal dipartimento provinciale dello Sviluppo Sociale contro la sua volontà. Dove sono, però, i neonati? Secondo quanto dichiarato dall’avvocato della donna, Refiloe Mokoena, sarebbero in custodia dai servizi sociali.

Ad oggi nessuna prova

Il 18 giugno 2021, attraverso un aggiornamento di un articolo pubblicato dal sudafricano Times Live, il ministro per lo Sviluppo Sociale Lindiwe Zulu avrebbe affermato di non essere ancora in possesso di informazioni consolidate riguardo la vicenda, così come al momento nessuno è in grado di confermare la nascita dei 10 neonati.

Ad oggi, martedì 22 giugno, nessuna prova è stata resa pubblica per dimostrare la nascita dei bambini, neanche da parte della stessa madre che per informare il padre della loro nascita aveva usato il suo cellulare, inviando un messaggio Whatsapp. Strano che una madre non abbia fatto nemmeno una foto e non l’abbia fatta pubblicare dal giornale che la sostiene.

Aggiornamento 23 giugno

Secondo quanto riportato dal media News24, il giornalista di Pretorian News avrebbe mandato una email all’intera redazione per scusarsi di non aver verificato la storia da lui stesso diffusa. Al momento Rampedi non ha commentato la fuoriuscita di notizie dai suoi social.

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