Calo delle consegne dei vaccini per luglio, l’allarme delle Regioni al generale Figliuolo: a rischio rinvio i richiami
Rallenta la campagna vaccinale italiana. Nell’ultima settimana sono state somministrate 3.751.029 milioni dosi, per la prima volta in calo rispetto alla settimana precedente (-4,5%). A registrare il calo è la fondazione Gimbe nel suo ultimo report sulla settimana che va dal 16 al 22 giugno. Al 23 giugno risultano consegnate circa 50 milioni di dosi, pari al 66% di quelle previste per il primo semestre 2021. «Rispetto alle forniture stimate – spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – rimarrebbero da consegnare entro la fine del secondo trimestre 25,9 milioni di dosi, il 34% di quelle originariamente previste. Anche non considerando quelle di vaccino di CureVac, che non ha superato con successo i test clinici, è certo che non arriveranno 18,6 milioni di dosi entro fine mese». Un calo attestato anche dal commissario straordinario Francesco Figliuolo nella lettera inviata ieri alle Regioni. Il generale ha comunicato agli enti locali che le consegne di dosi per luglio dei vaccini a mRna (Pfizer e Moderna) subiranno un taglio del 5% rispetto a quelle di giugno. Tagli che hanno costretto il Lazio invece a rinviare le vaccinazioni dei più giovani, cioè di chi ha dai 12 ai 16 anni. In Puglia sono invece stati chiusi due hub vaccinali, come riporta La Repubblica.
L’allarme delle Regioni: a rischio i richiami di luglio
In Lombardia, Guido Bertolaso, commentando l’annuncio di Figliuolo, parla di una situazione che può creare problemi non solo alla Lombardia, «ma soprattutto alle Regioni più virtuose che hanno una pianificazione a medio lungo termine. Noi abbiamo 100 mila prenotazioni al giorno fino al 4 agosto – ha aggiunto – Se dovessimo ricevere forniture inferiori a questi quantitativi ci sarebbero problemi. Siamo tutti consapevoli di questa problematica. Oggi pomeriggio ci sarà una riunione in questo senso». Preoccupazioni che i governatori hanno già trasmesso a Figliuolo e al ministro della Salute, Roberto Speranza, spiegando che potrebbero essere costretti a cancellare non solo gli appuntamenti per le prime dosi, ma anche quelli per il richiamo. Ma Figliuolo ha assicurato che il rallentamento sarò solo momentaneo e che le consegne comunque previste sono coerenti con l’obiettivo fissato a inizio campagna, ovvero immunizzare entro fine settembre l’80% della popolazione.
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