Caos M5s, Casaleggio sta con Grillo: «Conte vuole un partito del ‘900. Se non si vota su Rousseau, partono i ricorsi»
Davide Casaleggio interviene nella partita che Beppe Grillo sta giocando con (o contro?) Giuseppe Conte per il mantenimento delle proprie sacche di influenza nei 5 stelle. Il presidente dell’associazione Rousseau, ormai ex erogatrice dei servizi informatici al Movimento, si schiera apertamente con il comico genovese, co-fondatore del soggetto politico insieme a suo padre Gianroberto. «Le idee di Conte sul M5s non mi sono ancora chiare e non capisco perché questo fantomatico statuto sia stato tenuto segreto in questi mesi. Ma non è con uno statuto che si fa un movimento. Mi sembra più un’organizzazione sul modello dei partiti del Novecento più che un movimento», afferma Casaleggio a Radio Capital. Come ormai emerso dal botta e risposta degli ultimi giorni, anche il presidente di Rousseau sottolinea che, tra Grillo e Conte, «ci sono diverse visioni del Movimento. E queste visioni stanno emergendo». In uno scenario di profonda trasformazione, per Casaleggio ai 5 stelle adesso non resta che «il simbolo. I principi – aggiunge -, per adesso sono ancora scritti nello statuto e nel codice etico ma mi sembra che li vogliano riscrivere per cui si vedrà cosa rimarrà del Movimento». Il capo di Rousseau, nello schierarsi a favore di Grillo e in dissenso a Conte, prende ad esempio la questione sul limite del doppio mandato: «È uno dei tre principi che avevamo proposto nel V-Day, ancora prima della nascita del Movimento».
Casaleggio contro la rifondazione del M5s di Conte
«Due mandati e poi a casa – continua Casaleggio -, semplicemente per far partecipare i cittadini alla politica. Grillo mi sembra che anche ieri – 24 giugno, parlando con i parlamentari 5 stelle -, abbia ribadito il suo punto di vista sui due mandati, crede fortemente che sia alla base della parte fondativa del M5s». Per il figlio del co-fondatore, il Movimento sta attraversando la fase più difficile della sua esistenza, anche perché «quest’anno sono state commesse una serie di violazioni di principi e regole che hanno sempre caratterizzato M5s e che hanno attratto tante persone. Ma se questi principi vengono meno, le persone si disaffezionano». A proposito di regole, Casaleggio evoca la possibilità che il neo-Movimento di Conte venga sommerso di ricorsi per la decisione di non utilizzare più i servizi di democrazia digitale messi a disposizione da Rousseau. «La piattaforma Sky Vote? Nello statuto del Movimento le votazioni si fanno su Rousseau e vengono verificate da Rousseau. Se questo non si verificherà – sottolinea -, potrebbe portare a ricorsi». Il nodo dovrebbe essere sciolto con la modifica dello statuto, ma è proprio su questo punto che Casaleggio individua l’intoppo del passaggio verso una nuova struttura informatica, poiché «per cambiare lo Statuto serve un processo legittimo». E solo Rousseau, a suo dire, è lo strumento previsto dall’attuale carta fondativa del Movimento 5 stelle
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