Rave party non autorizzato nel Lodigiano: identificati e denunciati gli organizzatori
Dalla mezzanotte sono arrivati da tutto il Nord Italia in gruppi per partecipare a un rave non autorizzato a Maleo, in provincia di Lodi. Oltre 700 ragazzi, infatti, si sono radunati nella località del Lodigiano, all’interno dell’ex cava Geroletta, già al centro di un’operazione anti inquinamento negli anni Novanta che sgominò scarti di fonderia nel sito. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine che hanno convinto i presenti ad abbandonare la zona. Sono stati identificati e denunciati alcuni tra i presunti organizzatori. La loro posizione è al vaglio dell’Autorità giudiziaria per le contestazioni del caso. Contemporaneamente, è stato anche sequestrato materiale audio. Giusto ieri l’Ats della Città Metropolitana di Milano aveva reso noto la presenza di un focolaio nel paese, primo a registrare contagi da variante Delta nell’intera provincia di Lodi. Per disperdere la folla che si era radunato in occasione della festa sono stati impiegati una cinquantina tra carabinieri, poliziotti e uomini della Guardia di Finanza. A ridosso dello sgombero la Procura di Lodi aveva aperto un fascicolo per risalire all’identificazione delle persone che hanno promosso il rave.
L’evento è stato promosso sui social network. Una volta giunti sul posto i partecipanti hanno rotto la recinzione e dismesso i lucchetti che bloccavano l’ingresso. Entrati nell’ex sito industriale, gli organizzatori hanno dato il via alla festa accendendo le casse installate su camion e iniziando la vendita di alcolici. I presenti non indossavano mascherine né rispettavano il distanziamento sociale previsto per arginare i contagi da Coronavirus. Poche ore prima della festa lo stesso sindaco di Maleo Dante Sguazzi aveva confermato sul gruppo Facebook Sei di Maleo se il contagio di tre cittadini del Comune a causa della variante: attualmente nel paese c’è un cluster di 10 contagiati Covid.
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