Figliuolo: «A fine settembre sarà vaccinato l’80% degli italiani». E su AstraZeneca ammette: «Potevamo comunicare meglio»
Il commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, ospite di “Domenica In”, mostra ottimismo e annuncia che ad oggi sono state effettuate 49,5 milioni di somministrazioni: il 60 per cento ha avuto una dose e 1 persona su 3 è già vaccinata (ciclo completo). «Un bel risultato ma bisogna andare avanti», ha detto. «Gli italiani si sono comportati in maniera straordinaria sin dalla prima fase. Quando saremo tutti vaccinati (contro il Covid, ndr) sarà più facile tornare ad abbracciarsi», ha aggiunto.
I problemi con AstraZeneca
Su AstraZeneca Figliuolo non nasconde le criticità di questi mesi, soprattutto dal punto di vista della comunicazione: «I nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Su AstraZeneca ci sono state più di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza». «Forse -ha sostenuto – si poteva comunicare meglio».
L’immunità di gregge
«L’immunità di gregge in Italia è all’80 per cento dei 54 milioni della platea di vaccinabili e sono assolutamente convinto che raggiungeremo questo obiettivo a fine settembre. Ma bisogno andare a vaccinarsi», ha spiegato. Come dimostra anche l’esperienza di altri Paesi, «a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi». Per questo ancora un po’ si andrà avanti: lo stato di emergenza finisce a fine luglio «e credo che il governo sia molto cauto, fino a che ce n’è bisogno io ci sono».
La riapertura delle discoteche
Infine il generale ha parlato dei giovani e della loro voglia di tornare a ballare, in pista, come ai tempi pre-Covid: «I giovani devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass. Devono riappropriarsi della propria socialità, della libertà e riprendere il gusto del futuro, come ha detto il presidente Draghi. La vaccinazione è un atto importante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus e quindi anche delle varianti».
Foto in copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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