Israele, a Roma il primo incontro tra Lapid e il segretario di Stato americano Blinken: sul tavolo i timori di un’intesa Usa-Iran
Il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid e il segretario di Stato degli Usa Antony Blinken si sono incontrati oggi, 27 giugno, a Roma: si tratta del primo incontro tra le due amministrazioni da quando la coalizione guidata da Naftali Bennet è salita al potere, il 13 giugno scorso. Per dodici anni è stato Benjamin Netanyahu a interfacciarsi con i governi degli Stati Uniti (da Bill Clinton fino a Donald Trump), ma ora, con la vittoria della nuova coalizione e l’estromissione di Bibi dall’esecutivo, Joe Biden dovrà cambiare interlocutore e allinearsi su alcune questioni che legano i due Paesi da molto tempo, tra cui i rapporti con l’Iran. Proprio su questo ultimo punto, Lapid ha espresso forti riserve sulla ripresa dei negoziati di Vienna per il rientro degli Stati Uniti nell’accordo internazionale sul nucleare iraniano (il Joint Comprehensive Plan of Action), che l’amministrazione Biden ha intrapreso dopo la crisi innescata da Trump. Per Lapid, l’intesa merita di essere approfondita in «colloqui diretti» con gli israeliani.
«Gli errori di Trump e Netanyahu»
In generale, per il futuro la mano è tesa. L’Israele di Bennet e Lapid continua a guardare gli Usa come alleato cruciale: «Aggiusteremo le cose insieme», ha affermato il ministro. Lapid ha poi detto a Blinken che in questi anni sono stati compiuti degli «errori» nei rapporti con gli Usa, riferendosi allo stretto legame che si era creato tra Netanyahu e Trump e che aveva «compromesso lo status bipartisan di Israele». In quest’ottica Lapid ha ricordato di aver parlato sia con i Democratici sia con i Repubblicani in questi ultimi giorni: «Ho ricordato loro che Israele condivide i maggiori valori di base degli Usa: libertà, democrazia e pace».
Immagine di copertina: EPA/ATEF SAFADI
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