L’ultimatum di Conte a Grillo: sulla leadership sceglierà il M5S. «Non faccio il prestanome di un leader ombra»
Giuseppe Conte manda un segnalo chiaro. Il leader in pectore, che nel passaggio dal suo secondo governo a quello di Draghi aveva accettato l’investitura di rifondatore del Movimento 5 stelle, ha criticato duramente l’ennesima ingerenza di Beppe Grillo. Durante la conferenza stampa di oggi 28 giugno al tempio di Adriano, a Roma, Conte ha detto: «Non posso prestarmi per una operazione politica di facciata, che nasce già all’origine invischiata tra vecchie ambiguità e diffusi timori di abbracciare una svolta». L’ex premier ha poi aggiunto: «Per rilanciare il sogno occorre avere il coraggio di cambiare. Io non riesco a impegnarmi in un progetto in cui non credo».
«Diarchia non funzionale»
Grillo aveva compromesso più volte il progetto dell’ex premier – sia per questioni politiche, con la divergenza sul limite del doppio mandato, che per questioni personali, come la pubblicazione del video in difesa del figlio Ciro, o quando aveva tirato la corda il 24 giugno, parlando ai parlamentari pentastellati. Di fatto, il garante ha cristallizzato la sua presenza nelle decisioni presenti e future del Movimento, costringendo Conte ad accettare una diarchia. Un sistema che Conte ha definito oggi «non funzionale», ribadendo come non potrà essere lui il prestanome del Movimento.
Fase di rinnovamento
Tralasciando gli aspetti organizzativi del nuovo partito, Grillo aveva detto di non convenire sul 25 per cento delle novità proposte da Conte. Un muro che secondo Conte blocca «le grandi potenzialità» della forza politica. «Vanno mantenute salde le radici sul piano dei valori ma – ha aggiunto Conte – è necessario aprirsi coraggiosamente a una fase di forte rinnovamento».
Il dialogo con Grillo
«Ho avuto un fittissimo scambio di mail con Grillo, ho accolto un buon numero delle sue osservazioni. Le altre non possono accoglierle – ha però aggiunto Conte – perché alterano questo disegno e creano confusione di ruoli e di funzioni». Per questo, ha annunciato Conte, domani mattina consegnerà i documenti frutto del suo lavoro dapprima a Grillo e poi a Crimi «chiedendo che siano diffusi alla comunità. Sono condizioni imprescindibili del mio impegno». Sulla modifica dello statuto Conte ha quindi annunciato di voler chiedere il voto degli iscritti. «Alla comunità Cinque stelle chiedo di non rimanere spettatrice passiva di questo processo», ha aggiunto Conte chiarendo che non si accontenterà di una risicata maggioranza: «Mi metto in discussione». Conte non esclude però prossimi dialoghi con Grillo. «Anche ieri abbiamo avuto un lunghissimo scambio e continueremo ad averlo indipendentemente dalle decisioni che verranno prese. Conserverò il sorriso comunque andranno le cose con gli amici del M5S e con Grillo».
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