Green pass, il messaggio-truffa via Whatsapp. L’avviso della polizia postale: «Perché non bisogna cliccare quel link»
La Polizia postale, in queste ore, ha segnalato l’invio di falsi messaggi su WhatsApp in cui si invitano gli utenti a scaricare falsi green pass – il certificato verde che potremo usare in Italia per andare ad eventi, serate e matrimoni e in Europa per viaggiare – inserendo i propri dati. Una vera e propria truffa in cui rischiano di cadere in molti e che può rivelarsi molto pericolosa dal momento che grazie ai QR Code si possono trasmettere velocemente una serie di informazioni personali. «A questo link puoi scaricare il certificato verde green pass Covid-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina», questo il messaggio inviato agli utenti che porta a una fittizia pagina istituzionale dove viene richiesto l’inserimento dei dati (ovviamente anche quelli bancari).
Il Garante per la privacy proprio di recente è intervenuto chiedendo di non diffondere sui social media lo screenshot del proprio green pass poiché contiene informazioni personali che possono essere usate per furti d’identità. Anche perché scansionare un codice QR è diventato un gioco da ragazzi: secondo un recente sondaggio di MobileIron, l’86 per cento degli intervistati ha scansionato un codice QR nel corso del 2020 e oltre la metà (il 54 per cento) ha parlato di un aumento nell’uso di questi codici dall’inizio della pandemia. Basti pensare ai bar o ai ristoranti che lo utilizzano al posto del menù. Per questo motivo si raccomanda «di fare molta attenzione ai link indicati nei messaggi e di aprirli solo dopo averne accertato la veridicità della fonte di provenienza. Non inserire mai i propri dati personali, soprattutto quelli bancari», si legge sul sito della Polizia postale.
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I consigli per non cadere nella trappola
I consigli degli esperti di sicurezza sono quelli, anzitutto, di non condividere il QR Code, se non è proprio necessario, ma anche di accertarsi che il QR Code arrivi da una fonte accreditata evitando, infine, di scansionare i codici arrivati via mail (se non attesi) o dai canali social.
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