A Torino spuntano i manifesti di Meloni a testa in giù con un assessore regionale. Indaga la Digos
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Sono apparsi nella notte sui muri del quartiere Barriera di Milano, nella periferia nord di Torino, dei manifesti con l’immagine di Giorgia Meloni e dell’assessore regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone a testa in giù. L’accostamento iconografico all’esposizione dei cadaveri di Benito Mussolini e Claretta Petacci è più che esplicito. «Meloni, Marrone a Piazzale Loreto c’è ancora posto» si legge infatti sui manifesti. «Gesti come questi non sono una novità, così come minacce e aggressioni ai danni dei nostri esponenti – ha commentato su Facebook la leader di FdI -. Certe frange estremiste, infatti, continuano a promuovere illegalità e violenza come mezzo di espressione politica, nel totale silenzio delle istituzioni. Arriverà tempestiva la condanna di tali infamie da parte della sinistra? Attendiamo fiduciosi».
Non è mancata anche la reazione dell’assessore Marrone, che ha dichiarato: «I centri sociali dell’estrema sinistra sanno che in una Torino amministrata da Fratelli d’Italia ci sarà tolleranza zero per la loro delinquenza. Per questa ragione cercano di avvelenare la campagna elettorale». E Marrone aggiunge: «Conosco Stefano Lo Russo e sono sicuro che questa immondizia faccia ribrezzo a lui come a noi. Ci confronteremo sui programmi per il risanamento ed il rilancio di Torino, le nostre uniche vere priorità». Nel frattempo, la Digos della Questura di Torino ha avviato un’indagine.
Le reazioni politiche
E tra le prime reazioni vi è stata proprio quella del candidato del centrosinistra alle prossime comunali Stefano Lo Russo. Il candidato dem ha definito i manifesti vergognosi, esprimendo piena solidarietà a Meloni e a Marrone. La politica – ha aggiunto Lo Russo – si fa confrontandosi sulle idee e il linguaggio e le azioni d’odio devono essere respinte con forza da tutti. Simili gesti dimostrano il degrado morale di chi li compie». Non è mancata la condanna anche da parte del candidato del centrodestra Paolo Damilano: «Quei manifesti violenti e vergognosi creati maldestramente per cercare di colpire Giorgia Meloni e Maurizio Marrone non sono che l’ennesimo assurdo tentativo di usare la violenza da parte di chi non ha più alcun linguaggio a disposizione. E non a caso sono stati affissi in un quartiere come Barriera di Milano che da anni ha intrapreso con successo il suo percorso di riscatto e di affrancamento dalla violenza e dall’illegalità. Un uso becero della violenza, utilizzata soltanto per tentare invano di mettere un bavaglio alla politica».
Ma non solo. A condannare il gesto è intervenuta anche dell’attuale sindaca di Torino Chiara Appendino, che ha dichiarato: «La violenza, o il richiamo ad essa, nega di fatto qualsiasi posizione che voglia dirsi politica. Simili espressioni non possono trovare spazio nello scambio di idee. Da parte mia e della Città, esprimo ferma condanna».
Foto in copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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